Anche se apparentemente il motorsport sembra essere andato in vacanza, tutto è pronto per il primo evento motoristico del 2020: stiamo parlando della Dakar 2020, che darà spettacolo dal 5 fino al 17 gennaio in un percorso lungo e complicato ideato in Arabia Saudita. Questa è la prima novità della 42esima edizione del Rally Raid più famoso al mondo, che dal 2009 invece aveva scelto il Sud America come location dove permettere ai propri piloti di rincorrere la vittoria a suon di prove cronometrate. Il percorso questa volta scatterà da Jedda e terminerà ad Al Qiddiyah, per un totale di 7.856 km dei quali oltre 5mila a tempo.
Visto il cambio di ambientazione rispetto all’edizione dello scorso anno, la Dakar 2020 porterà in dote diverse novità al proprio regolamento: innanzitutto i famosi “roadbook” che consentiranno a piloti ed equipaggi di orientarsi tra le diverse tappe saranno consegnati solamente 10 minuti prima dello start ufficiale, il che ridurrà notevolmente il divario tra le prestazioni degli amatori da quelle dei professionisti del settore.
Per la categoria moto, inoltre, verrà introdotta anche una tappa “Super Marathon”, progettata per i migliori rider che, in questo caso, avranno solamente dieci minuti di assistenza in caso di problemi ai propri mezzi. Coloro che, invece, saranno costretti al ritiro avranno la possibilità di tornare in gara, correndo però in una classifica separata chiamata “Dakar Experience”.
Il percorso della Dakar 2020 avrà una lunghezza complessiva di 7.856 km, dei quali 5.097 di prove cronometrate valide per la classifica finale. La partenza è fissata per il 5 gennaio in quel di Jeddah, mentre la bandiera a scacchi incoronerà il vincitore nella giornata del 17 gennaio ad Al Qiddiyah: nelle prime sei tappe la corsa sarà caratterizzata da una serie di strade e sentieri sterrati, che si allungheranno prima vicino al Mar Rosso e successivamente nei pressi del confine della Giordania.
La seconda metà del Rally Raid più famoso al mondo alternerà invece le famose dune del Deserto Arabico a un’ambientazione ricca di montagne e canyon: qui i piloti dovranno affrontare la durissima prova del deserto di Rub al-Jali, che testerà fino allo stremo la resistenza fisica, mentale e meccanica dei vari equipaggi in gara. Dal momento che si svolgerà in Arabia Saudita, l’attenzione sarà rivolta non solo all’elevata escursione termica, con massime superiori ai 30° e minime inferiori ai 5°, ma anche al pericolo dell’oscurità quando questa scenderà al termine di alcune delle tappe più lunghe.
Rispetto al 2019, la 42esima edizione della Dakar conterà un 5% in più di iscritti, portando il totale a quota 351 veicoli: 174 auto e fuoristrada side-by-side, 47 camion e 170 tra moto e quad. I piloti saranno 557 in rappresentanza di 53 nazionalità, tra le quali la più corposa in gara sarà la Francia con 258 concorrenti, seguita dalla Spagna (77) e dai Paesi Bassi (53).
In linea di partenza ci saranno nomi importanti quest’anno: primo fra tutti l’ex-pilota di F1 Fernando Alonso, che farà coppia con Marc Coma a bordo della Toyota Hilux del team Gazoo Racing, la squadra Campione in carica che potrà contare anche sul vincitore dell’anno scorso Nasser Al-Attiyah. Con il Buggy Mini del team X Raid, invece, saranno presenti Stéphane Peterhansel e Carlos Sainz.
Per quanto riguarda i nostri piloti italiani, troveremo due soli equipaggi tra le auto: Andrea Schiumarini-Enrico Gaspari e Marco Carrara-Leonardo Cini, entrambi con i colori del R Team. Sui camion troveranno spazio, invece, le squadre composte da Giulio Minelli-Claudio Bellina-Bruno Gotti, da Giulio e Giacomo Verzelletti-Antonio Cabini e da Paolo Calabria-Loris Calubini. Sui fuoristrada, poi, daranno battaglia gli equipaggi Elvis Borsoi-Stefano Pelloni, Michele Cinotto-Marco Arnoletti, Fabio Del Punta-Giacomo Tognarini e quello tutto al femminile Camelia Liparoti-Annett Fischer. In sella alle loro Husqvarna del team Solarys Racing, infine, ci saranno Jacopo Cerutti e Maurizio Gerini, pronti a sfidare i maestri di categoria tra i quali Toby Price, Sam Sunderland e Matthias Walkner.
5 gennaio: Jeddah – Al Wajh (752 km, 319 km PS)
6 gennaio: Al Wajh – Neom (401 km, 367 km PS)
7 gennaio: Neom – Neom (489 km – 404 km PS)
8 gennaio: Neom – Al Ula (676 km, 453 km PS)
9 gennaio: Al Ula – Ha’il (563 km – 353 km PS)
10 gennaio: Ha’il – Riyadh (830 km – 478 km PS)
12 gennaio: Riyadh – Wadi Al-Dawasir (741 km – 546 km PS)
13 gennaio: Wadi Al-Dawasir – Wadi Al-Dawasir (713 km – 474 km PS)
14 gennaio: Wadi Al-Dawasir – Haradh (891 km – 415 km PS)
15 gennaio: Haradh – Shubaytah (608 km – 534 km PS)
16 gennaio: Shubaytah – Haradh (744 km – 379 km PS)
17 gennaio: Haradh – Qiddiyah (447 km – 374 km PS)