F1 2019: Charles Leclerc con la Ferrari alla 130R di Suzuka… con una mano sola!

Sesto al traguardo, poi retrocesso in settima posizione a causa di dieci secondi di penalità: così è finito il GP del Giappone per Charles Leclerc, giovane pilota del Cavallino che, a Suzuka, si è reso protagonista in curva 2 di un incidente con il rivale Max Verstappen. Il monegasco ha patito un certo sottosterzo sulla sua SF90, che lo ha portato a toccarsi con la Red Bull numero 33: ad avere la peggio, alla fine, è stato proprio l’olandese, costretto al ritiro dopo soli 14 giri di gara.

La Rossa di Leclerc, tuttavia, non è passata indenne e ha iniziato a perdere alcune componenti mettendo in pericolo la Mercedes di Lewis Hamilton e la McLaren di Lando Norris, che lo seguivano in scia. Un comportamento che ha provocato la penalità finale una volta sventolata la bandiera a scacchi, a cui si è sommata una multa di 25mila dollari a carico della Ferrari per le condizioni di scarsa sicurezza con cui Charles ha portato a termine le prime tornate.

F1 2019 GP Giappone Suzuka Charles Leclerc

EROISMO O FOLLIA?

Uno tra i momenti più pericolosi (ma avvincenti allo stesso tempo) è stato il passaggio del monegasco alla storica curva 130R… con una mano sul volante e l’altra sullo specchietto retrovisore! Una manovra che la stessa Scuderia del Cavallino Rampante ha voluto condividere con tutti gli appassionati grazie a un video pubblicato sul suo canale Twitter, a dimostrazione del talento del giovane pilota nato a Monaco.

L’unico pezzo che vedevo da dentro l’abitacolo era lo specchietto, quindi ho cercato di tenerlo sul rettilineo per evitare che potesse colpire qualcuno. Per il resto, sapevo di avere dei danni all’ala anteriore, ma non pensavo che avrei perso dei pezzi. Grazie a Dio non si è fatto male nessuno“, queste le parole di Leclerc riportate dai microfoni di motorsport.com a riguardo, alle quali però alcuni addetti ai lavori hanno risposto diversamente.

Mi rattrista capire che la 130R sia diventata un rettilineo“, ha commentato l’ex pilota di F1 Martin Brundle, mentre così ha risposto il collega Max Chilton: “Perché non tolgono il servosterzo se è così facile? In quelle condizioni quella curva dovrebbe essere una sfida, ma evidentemente non lo è più“. Per finire, ecco il pensiero di Giedo van der Garde: “Ai miei tempi avevo bisogno di due mani sul volante ed anche delle mutande di scorta per essere sicuro. Anche perché guidavo una Caterham…“.

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