Il prossimo appuntamento del Mondiale di F1 2019 è alle porte: domani, infatti, le monoposto più veloci del mondo scenderanno in pista sul circuito del Red Bull Ring, pista storica che ospiterà il GP d’Austria e che presenta il tempo sul giro più basso di tutto il Campionato. Questo, però, è solamente uno dei tanti dati che la Magneti Marelli è stata in grado di ricavare dalla simulazione effettuata in questi giorni, utile ai piloti di Formula 1 nel sapere esattamente come funzioneranno le loro vetture sul tracciato austriaco.
Innanzitutto la simulazione dell’azienda italiana ha voluto sottolineare che il Red Bull Ring è posizionato a 677 metri di altitudine, per la precisione sulle colline della regione della Stiria. Questa posizione rende l’aria rarefatta, il che renderà difficile alle power unit di F1 di esprimere tutto il loro potenziale. Al fine di limitare il calo prestazionale, su questa pista gli ingegneri hanno dovuto rimodellare gli sfoghi d’aria calda proveniente dai radiatori e le prese dei freni, oltre a rivedere l’impianto di sovralimentazione che costringerà le turbine a lavorare a velocità più alta del normale.
Entrando nel tecnico, la MGU-H, ovvero il motore elettrico della power unit, potrà recuperare energia fino a 2.557 kJ per giro, mentre l’MGU-K, il motore cinetico, sarà messa a dura prova per il fatto che il motore, complessivamente, sarà sfruttato al massimo per il 77% di ogni passaggio sul Red Bull Ring. Il valore di recupero di questo componente sarà di soli 708 kJ, nel quale sono inclusi i soli 9 secondi come tempo totale che i piloti passeranno sul pedale del freno in ogni tornata. Cronometro alla mano, l’ERS sarà in grado di incrementare la velocità massima fino a 23 km/h, il che equivale a una riduzione di oltre due secondi per ogni giro.
I freni, tuttavia, non giocano una parte fondamentale su questa pista, dal momento che il loro utilizzo è limitato a tre precise staccate: quella della curva 1 (Castrol Edge), quella della curva 2 (Remus) e quella della curva 3 (Schlossgold). Allo stesso modo, tre sono i punti in cui si potrà utilizzare il DRS: sul rettilineo principale, su quello che va dalla curva 1 alla 2 e sul rettifilo dalla curva 2 alla curva 3. Con l’ala mobile aperta si ottiene un incremento di 6 km/h e una riduzione di 1 decimo sul tempo sul giro. A livello di consumi, sono necessari 106 kg di carburante per completare il GP d’Austria: i team con le configurazioni più scariche potranno correre con 10 kg in meno nel serbatoio, che da soli equivalgono a 130 millesimi in meno per ogni giro di pista. Ultimo aspetto da non sottovalutare sono le gomme: le Pirelli P Zero 2019 saranno prevalentemente sollecitate in maniera longitudinale, che diventa laterale solamente nelle curve 6 e 7. Quella più sotto pressione in frenata sarà l’anteriore sinistra, mentre in trazione è la posteriore destra.