Un Gran Premio che non ti aspetti: questo è il verdetto dello scorso appuntamento in Austria, ottavo round del Mondiale di F1 2019 che ha tenuto il fiato sospeso non solo fino al traguardo, ma ben oltre le due ore successive l’uscita della bandiera a scacchi sull’ex aerodromo di Zeltweg.
Il duro sorpasso di Max Verstappen ai danni di Charles Leclerc, che ha permesso all’olandese di conquistare il gradino più alto del podio, è stato oggetto di polemica nel paddock austriaco, al punto che in molti temevano l’arrivo di una sanzione nei confronti della prima guida della Red Bull.
Un documento, riportante appunto cinque secondi di penalità per Verstappen, è arrivato poco dopo le 18, ma la mancanza delle firme ufficiali della FIA ha rivelato la sua mendacità. Alla fine l’ordine di arrivo è stato confermato, il che ha consegnato al pilota olandese (e alla Honda che fornisce la power unit alla monoposto di Milton Keynes) la sua prima vittoria della stagione, togliendo la possibilità al rivale Leclerc di assaporare il sapore del successo per la prima volta da quando veste la tuta della Ferrari.
Dite quello che volete, ma quanto fatto da Verstappen in Austria è stato eccezionale. Ha sbagliato in partenza scivolando a metà gruppo, ma poi si è ripreso alla grande e, quando ha passato Bottas, ha sfoggiato tutto il suo talento andando a riprendere un Leclerc che ormai era in crisi di gomme. Una volta a portata di DRS è arrivato il tanto discusso sorpasso in curva 3: sì, la sportellata c’è stata, ma da quando esiste il motorsport esistono anche i contatti di gara. Queste sono le corse. Altrimenti, come ha detto Max in conferenza stampa, “tanto vale che la Formula 1 chiuda i battenti”. Un giudizio che sarebbe stato azzeccato anche nei confronti della manovra di Vettel in Canada… ma a Montreal, palesemente, è stato utilizzato un peso diverso nel commentare ciò che ha fatto il tedesco della Ferrari. Lo spettacolo in entrambe le occasioni c’è stato, ma una cosa è certa: l’attuale regolamento sportivo della Formula 1 non funziona.
Weekend quasi perfetto per Leclerc, subito competitivo fin dalle prime prove libere del venerdì. In qualifica indovina un giro fantastico con il quale demolisce il precedente record del Red Bull Ring, poi in gara parte alla grande e sembra ormai destinato a salire, finalmente, sul gradino più alto del podio, per la prima volta da quando corre in Formula 1. E invece… non ha fatto i conti con Verstappen: davanti al suo pubblico e sulla pista della Red Bull, l’olandese non ha risparmiato il suo rivale, costretto ad andare fuori di pista e ad accontentarsi del secondo posto al traguardo. Il muso lungo sul podio la dice lunga sul suo umore al termine del Gran Premio…
In Austria la Mercedes vive il suo primo weekend di difficoltà: la W10 EQ Power+ non è a suo agio sul velocissimo circuito di Spielberg e questo è dimostrato dagli errori dei suoi piloti. Valtteri Bottas commette quello più grave durante le prove libere, andando dritto contro le barriere di protezione per un sovrasterzo nella parte centrale del circuito. In qualifica non brilla, mentre in gara tiene alta la bandiera di Brackley con un terzo posto davvero conquistato a fatica. Il lato positivo? Tra due settimane si vola a Silverstone…
Se confrontato con Leclerc, Sebastian Vettel in Austria è stato parecchio sfortunato: durante le prove libere è vittima del vento che gli fa perdere il controllo della sua Ferrari e lo spinge verso le barriere di protezione dell’ultima curva. In qualifica, invece, la SF90 accusa un problema meccanico che lo costringerà a partire dalla nona casella in griglia. Il tedesco ci mette del suo e alla fine mette in cassaforte un onesto quarto posto. Un po’ poco per contrastare Hamilton in Campionato…
Sul Red Bull Ring Hamilton accusa la prima, importante, difficoltà della stagione: la Mercedes, da quando è in vigore il regolamento del 2017, non è mai stata la favorita in Austria, ed infatti Lewis non riesce ad esprimersi al meglio tra le colline della Stiria. In qualifica tenta il tutto per tutto, ma finisce per infastidire Kimi Raikkonen: questo gli costerà una penalità di tre posizioni in griglia, che di fatto anticipano il risultato che metterà in cassaforte al termine del GP. In gara cerca di ribaltare la situazione con una guida aggressiva, ma finisce con il demolire l’ala anteriore sui dissuasori dei cordoli. Questo gli costerà del tempo extra al pit-stop, che annulla quanto guadagnato con i suoi sforzi. Chiuso il capitolo austriaco con il quinto posto, ora la direzione è quella di Silverstone. Tutto tornerà come prima?
Di nuovo due ottimi risultati per la McLaren, che in Austria arriva in zona punti grazie al sesto posto di Lando Norris e all’ottavo del compagno di squadra Carlos Sainz. Questo, per il momento, è il potenziale che la MCL34 motorizzata Renault è in grado di offrire: un ottimo rendimento, se si pensa che in mezzo ai due piloti di Woking si trova la Red Bull di Pierre Gasly (voto 6-), migliorato rispetto alla Francia ma ancora in alto mare se confrontato a Verstappen…
Grande weekend per il team Alfa Romeo, che piazza entrambe le monoposto in Top 10 sia in qualifica… che in gara! La C38 motorizzata Ferrari si sta dimostrando un buon progetto, da valorizzare con aggiornamenti che le permettano di lottare più spesso per queste posizioni. Ancora una volta Kimi Raikkonen precede il nostro Antonio Giovinazzi, ma per il pilota di Martina Franca si tratta del primo risultato importante in Formula 1: il primo punto iridato è finalmente arrivato!
L’exploit dell’Azerbaijan sembra ormai un lontano ricordo: anche in Austria la Racing Point finisce fuori dalla zona punti, con Lance Stroll 14esimo e Sergio Perez scalzato dalla Top 10 per una sola posizione. Nonostante la power unit Mercedes, il telaio della monoposto rosa ha fatto fatica ad adattarsi al Red Bull Ring. A Silverstone la svolta?
Risultato deludente per la Renault, che dopo l’ottimo weekend canadese ha imboccato una parabola discendente. Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg hanno fatto tanta fatica sul Red Bull Ring, mettendo in cassaforte solamente un 12esimo e un 13esimo posto. Troppo poco…
Poca gloria anche nella nostra Scuderia Toro Rosso, mai veramente della partita. Entrambi i piloti sono sprofondati verso i bassifondi della classifica, con Alexander Albon 15esimo e Daniil Kvyat addirittura 17esimo. L’unico sussulto l’ha dato proprio il pilota russo, che in qualifica ha quasi centrato i suoi colleghi mentre stava completando il suo giro lanciato.
Davvero incredibile, in negativo, la prestazione della Haas in Austria. In qualifica la VF19 ha sorpreso, con un Kevin Magnussen capace di un insperato quinto posto che ha fatto gioire il reparto corse a stelle e strisce. Complice la sostituzione del cambio, il danese è poi stato costretto a partire a metà gruppo per la penalità che gli è stata inflitta, ma anziché reagire… si è inabissato facendo compagnia alle Williams. Ha fatto leggermente meglio il compagno di squadra Grosjean, ma non c’è da vantarsi nel portare a casa un 16esimo posto…
Invisibili. Davvero, senza il commento del velocissimo pit-stop sulla monoposto di Robert Kubica, le Williams non si sono nemmeno fatte notare nel GP d’Austria. Ecco, l’unica cosa in cui il team di Grove eccelle sono proprio i cambi gomme. Per il resto… la filastrocca è sempre la stessa dall’inizio della stagione.