La prima volta non si scorda mai: un detto mai così azzeccato per il monegasco Charles Leclerc, che in Belgio ha centrato il suo primo sigillo da quando è transitato nella massima serie automobilistica. Dopo i bocconi amari del Bahrain, quando la sua Ferrari ha accusato un calo di potenza proprio nel finale di gara, e dell’Austria, quando invece è stato il rivale Max Verstappen a togliergli la soddisfazione di indossare la corona d’alloro iridata, il pilota nato a Monaco ha messo tutti in riga sullo storico circuito di Spa-Francorchamps, dove ha gestito una gara magistrale in cui è stato protagonista fin dalla prima curva.
Aiutato dal muretto Ferrari che gli ha agevolato la scalata verso il gradino più alto del podio grazie all’ordine di scuderia impartito a un Sebastian Vettel in difficoltà con le gomme, Leclerc ha riportato in vetta il Cavallino Rampante, a un anno esatto dall’ultimo successo del tedesco proprio sulla pista belga. La Scuderia di Maranello, quindi, ha rotto la maledizione della prima vittoria della stagione 2019, presentandosi con un ottimo biglietto da visita per la prossima tappa iridata, il GP di casa sull’anello di velocità di Monza.
Per raggiungere questa importante affermazione la Ferrari ha preferito ribaltare le gerarchie presenti in Scuderia: dopo i bloccaggi in prima curva per difendersi dalle Mercedes, Sebastian Vettel è stato costretto a una seconda sosta a causa di problemi nella gestione delle gomme, il che ha rallentato il suo ritmo rispetto a quello del compagno di squadra. In questa situazione il team del Cavallino ha preferito dare priorità a Leclerc, sacrificando il quattro volte Campione del Mondo nel tentativo (riuscito) di rallentare l’avanzata di Hamilton, che poi è giunto al traguardo a meno di un secondo di distacco dal pilota nato a Monaco.
In una pista difficile a causa delle alte velocità, le Mercedes hanno tentato di mettere una pezza ai loro problemi di carico aerodinamico trovando un setup che conferisse alla W10 EQ Power+ quella “marcia in più” nel secondo settore, pieno di curve da percorrere in pieno. Il piano del team di Brackley è riuscito solo in parte, dal momento che Hammer si è dovuto “accontentare” del secondo posto davanti al finlandese Valtteri Bottas: un risultato che comunque gli permette di incrementare il suo vantaggio in classifica, fino a quota 65 punti.
Sul circuito di Spa-Francorchamps, purtroppo, è mancata la Red Bull… almeno quella del capitano Max Verstappen, autore di una pessima partenza che lo ha costretto ad arrivare “lungo” in prima curva: qui si è scontrato con l’Alfa Romeo di Kimi Raikkonen, un contatto che, di fatto, ha messo la parola fine alle sue speranze di vittoria. La RB15 dell’olandese, infatti, è uscita malconcia da La Source, con una gomma forata che l’ha portato verso le barriere di protezione (e verso il ritiro) alla famosa curva Eau Rouge.
A tenere alto l’onore di Milton Keynes ci ha pensato il neo-acquisto Alexander Albon, bravissimo a centrare un sensazionale quinto posto che ripaga la fiducia datagli da Helmut Marko. Ha provato a fare la voce grossa anche il retrocesso Pierre Gasly, ma al volante della sua Toro Rosso non ha fatto meglio del nono posto sotto la bandiera a scacchi. Tra l’altro, preceduto dal compagno di squadra Kvyat, settimo dietro alla sempre più convincente Racing Point di Sergio Perez ma davanti alla migliore delle Renault di Nico Hulkenberg. Ultima monoposto al traguardo la RP19 di Lance Stroll, che artiglia l’ultimo punto disponibile della Top 10.