La Mercedes è Campione del Mondo Costruttori per la sesta volta consecutiva dall’inizio dell’era turbo-ibrida. Un risultato che eguaglia la striscia di successi della Ferrari ottenuta nell’era Schumacher, arrivata al termine di un weekend travagliato in cui i piloti delle Frecce d’Argento hanno approfittato, ancora una volta, degli errori commessi dai due titolari del Cavallino Rampante.
Il gradino più alto del podio del GP del Giappone a Suzuka, infatti, è stato centrato da Valtteri Bottas, protagonista al via di una splendida partenza dalla terza casella dello schieramento che ha colto di sorpresa le due Rosse di Vettel e Leclerc. Dopo la pole position ottenuta in mattinata, il tedesco della Ferrari si è dovuto accontentare del secondo posto al traguardo, precedendo un Lewis Hamilton che, ora, è ancora più vicino alla conquista del Mondiale Piloti 2019.
La minaccia del tifone Hagibis ha scombussolato i piani del paddock della Formula 1 a Suzuka fin dal venerdì di prove libere, quando la Mercedes ha subito fatto la voce grossa lasciando un grosso punto di domanda sulle performance delle due Rosse di Maranello. Nel sabato libero, però, la Ferrari ha studiato meglio il setup della SF90, scaricandone l’ala posteriore al fine di ottenere un incremento prestazionale su tutti i 5.807 metri del circuito giapponese.
Una scelta che ha pagato e ha permesso a Sebastian Vettel di centrare una sensazionale pole position quando tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori si aspettavano un en-plein da parte delle Frecce d’Argento. Il tedesco, invece, si è reso protagonista di uno strepitoso 1’27”212, nuovo record di Suzuka che ha lasciato a quasi due decimi di distanza il compagno di squadra Leclerc, per una prima fila all’insegna del Cavallino Rampante.
Allo spegnimento dei semafori rossi, però, il vantaggio conquistato in qualifica è stato sprecato da due errori che i ferraristi hanno pagato davvero a caro prezzo. Vettel ha anticipato la partenza e, per evitare la sanzione del jump start, ha deciso di fermare la sua SF90 sulla griglia, mentre Leclerc, rimasto condizionato dal compagno di squadra, ha sbagliato a rilasciare la frizione nel momento giusto, lasciando di fatto strada libera ai suoi avversari. A prendere il comando delle operazioni, quindi, ci ha pensato Valtteri Bottas, subito in testa fin dalla prima curva: dietro di lui anche Max Verstappen, che però in curva 2 è arrivato al contatto con Leclerc finendo in testacoda nell’erba.
Un incidente che ha costretto il monegasco a un ritorno non previsto ai box durante il terzo giro per sostituire l’ala anteriore danneggiata: da questa sosta Leclerc si è reso protagonista di una splendida rimonta fino al sesto posto al traguardo, mentre il capitano della Red Bull ha dovuto ritirarsi dopo 14 passaggi di gara a causa di una RB15 difficile da tenere in pista.
La testa della corsa, nel frattempo, è rimasta nelle mani dei due piloti Mercedes: ancora una volta poteva essere Lewis Hamilton a godersi il gradino più alto del podio, ma il team di Brackley ha preferito richiamarlo ai box per un secondo cambio gomme, lasciando che fosse il compagno di squadra Bottas a centrare la vittoria a Suzuka. Il Campione del Mondo in carica ha quindi provato ad artigliare la seconda posizione, ma Vettel, rimasto sempre nelle posizioni di testa ma senza la concreta possibilità di affondare un possibile attacco per il comando della gara, è riuscito a tenere duro fino alla bandiera a scacchi.
Il tedesco mette in bacheca un secondo posto che cancella il ritiro di Sochi ma che lascia l’amaro in bocca dopo l’impegno dimostrato in qualifica. Con le due Mercedes a podio, invece, il team di Brackley si assicura il sesto Titolo Costruttori consecutivo dall’inizio dell’era turbo-ibrida cominciata nel 2014: ora non resta che il Mondiale Piloti da parte di Hamilton, che potrà inseguire già nel prossimo weekend di gara in Messico a fine ottobre.
Con Max Verstappen troppo presto fuori dai giochi, è stato Alexander Albon a tenere alta la bandiera della Red Bull, con un quarto posto che salva l’onore del team di Milton Keynes ma che non rende giustizia alle prestazioni della nuova power unit Honda, distante dal battistrada oltre un minuto (!). Il thailandese è riuscito a mettersi dietro il sempre più consistente Carlos Sainz, che porta la McLaren nuovamente in un quinto posto che conferma il team di Woking come la quarta forza del Mondiale.
Solo sesto il monegasco Charles Leclerc, ancora sotto investigazione da parte dei commissari per il contatto con Verstappen, davanti alla Renault di un Daniel Ricciardo che in qualifica era stato disastroso vista la sua precoce eliminazione in Q1. Hanno completato la Top 10 il francese Pierre Gasly, davanti a Perez (comunque a punti nonostante l’incidente di cui si è reso protagonista nell’ultimo giro) e al tedesco Nico Hulkenberg.