Conquistare la prima fila grazie alla penalizzazione ricevuta da Max Verstappen in qualifica non è bastato per raggiungere il gradino più alto del podio: la Ferrari, anche nel GP di F1 del Messico, subisce la supremazia della Mercedes, che sull’Autodromo Hermanos Rodriguez ha reso protagonisti i suoi piloti di una strategia praticamente perfetta per mettere in bacheca la sua 100esima vittoria dal ritorno in Formula 1.
A portare al vertice la sua Freccia d’Argento è stato il capitano Lewis Hamilton, al via in difficoltà prima con Vettel, che gli ha chiuso la porta privandolo della scia di Leclerc, e poi con Verstappen, con il quale è arrivato al contatto provocandogli dei danni al fondo che, fortunatamente, non hanno compromesso la sua corsa. L’inglese ha continuato e, dopo l’unico pit-stop previsto, ha portato fino alla fine la sue gomme Hard, mettendo in cassaforte l’83esimo successo della sua carriera.
I venticinque punti conquistati da Hamilton, tuttavia, non gli sono stati sufficienti per centrare il sesto Titolo Mondiale che, ormai, è praticamente a portata di mano. Sul gradino più basso del podio, infatti, è arrivato il compagno di squadra a guastargli la festa, un Valtteri Bottas reduce dal botto di ieri in cui ha distrutto la sua monoposto.
Al britannico mancano solo quattro punti per festeggiare il suo nuovo traguardo, e visto quanto fatto in Messico, dove la Mercedes aveva paura di non essere all’altezza di Ferrari e Red Bull per via dell’altitudine che avrebbe messo in difficoltà la W10 EQ Power+… una cosa è certa: ormai il sesto Titolo di Hamilton è solo questione di tempo!
Dopo la sanzione della FIA nei confronti di Verstappen, tutti speravano in una Ferrari sugli scudi pronta a fare doppietta. Invece i piani del Cavallino sono stati letteralmente smontati da una serie di errori strategici condizionati dalle prestazioni delle Frecce d’Argento. La SF90 può sorridere (almeno in parte) con il secondo posto di Sebastian Vettel, ma contemporaneamente delude per il quarto posto di Leclerc, influenzato tra l’altro da un pit-stop fin troppo lento e da una sbavatura di troppo nel finale per riprendere il finlandese Bottas.
La bandiera della Red Bull, invece, è stata tenuta alta da Alexander Albon, quinto davanti al compagno di squadra Verstappen: l’olandese, al contatto nelle prime battute con Hamilton, non si è risparmiato nemmeno con Bottas, ma qui la sua RB15 non ha retto il colpo. Il risultato? La foratura della posteriore destra che lo ha costretto a un pit-stop anticipato e a una rimonta dalle retrovie terminata in sesta posizione. Se solo avesse rispettato le regole in qualifica, probabilmente oggi lo avremmo visto lottare per la vittoria…