Dopo aver letteralmente dominato le libere del venerdì, le Ferrari erano le favorite oggi per andare a caccia della pole position per il GP di Germania… ma anche stavolta, sul più bello, la fortuna ha girato le spalle alla Scuderia di Maranello. Entrambi i piloti, infatti, non sono riusciti ad accedere alla Q3 per problemi di affidabilità sulla power unit della SF90: Vettel ha sventolato bandiera bianca subito nel primo turno, mentre Leclerc si è fermato alla Q2, lasciando il via libera alla Mercedes… e a Lewis Hamilton. Il pilota britannico ha ringraziato centrando l’87esima prestazione assoluta della sua carriera, un 1’11”767 con il quale si è messo dietro sia Max Verstappen che il compagno di squadra Valtteri Bottas, che domani aprirà la seconda fila al fianco di Pierre Gasly.
Ma cos’è successo di preciso ai due ferraristi sul circuito di Hockenheim? Proprio quando stavano arrivando le prestazioni tanto attese, le due SF90 hanno tradito i loro piloti: il primo è stato Sebastian Vettel, il quale ha patito un problema all’intercooler del turbo che gli ha impedito, di fatto, di provare a mettere insieme anche solo un giro lanciato in Q1. Doveva essere il weekend del riscatto per il tedesco, ma a quanto pare i fantasmi dell’anno scorso, iniziati proprio con il ritiro sulla pista di casa dove domani in griglia scatterà dall’ultima posizione, non sono ancora stati sconfitti. Il destino, però, non si è fermato qui nelle qualifiche di Hockenheim: anche Charles Leclerc ha deluso le aspettative dei tifosi in Rosso, accusando un problema di pescaggio alla benzina della sua monoposto che lo ha tagliato fuori proprio nel momento decisivo della Q3. Il monegasco domani partirà dalla decima casella, ma anche per lui sarà una gara tutta in salita.
Con entrambe le Ferrari fuori dai giochi, ad approfittare della situazione non poteva essere che… Lewis Hamilton. Il britannico in Q3 ha fermato il cronometro sull’1’11”767, un tempo mezzo secondo più lento del record fatto segnare da Vettel lo scorso anno. La sua prestazione, però, è bastata a zittire tutti, perchè Hammer è stato l’unico a scendere sotto il muro dell’1’12”. Il secondo uomo più veloce di Hockenheim, infatti, è Max Verstappen, che con la Red Bull domani partirà in prima fila ma ha pagato un distacco di oltre tre decimi dalla Mercedes numero 44. Nonostante ciò, anche in questo weekend la Red Bull si è dimostrata una vettura competitiva, che domani potrà mettere il sale sulla coda alle Frecce d’Argento con livrea speciale per i 125 anni di presenza nel mondo del motorsport.
L’olandese è stato bravo a soffiare la prima fila alla seconda W10 EQ Power+, quella di un Valtteri Bottas che domani sarà costretto a partire dalla terza casella per soli 16 millesimi di secondo. Il finlandese di oggi è solo il lontano parente di quello visto ad inizio stagione, ma nonostante tutto il distacco pagato dal compagno di squadra Hamilton (tre decimi e mezzo) fa pensare che domani potrà essere della partita. Accanto a lui ci sarà Pierre Gasly con la seconda RB15 motorizzata Honda, ma ciò che stupisce è il quinto tempo del veterano Kimi Raikkonen. Iceman ha finalmente portato sotto i riflettori il potenziale dell’Alfa Romeo C38, stampando un 1’12”538 distante nemmeno due centesimi dal francese della Red Bull. Chissà domani cosa sarà in grado di fare!
Al fianco di Raikkonen domani scatterà Romain Grosjean, di nuovo autore di un’ottima prestazione al volante della sua Haas. Il pilota francese si è messo dietro la migliore delle McLaren, quella di un Carlos Sainz che si è fatto carico di portare la monoposto Made in Woking nella Top 10, visto che la MCL34 gemella affidata al giovane Lando Norris è stata eliminata direttamente in Q1. A seguire, in ottava piazza, troviamo la Racing Point di Sergio Perez, decisamente più consistente del suo compagno di squadra Lance Stroll (15esimo), mentre davanti allo sfortunato Leclerc si è issata al nono posto la Renault di Nico Hulkenberg. Poco convincenti le qualifiche dell’australiano Daniel Ricciardo, solo 13esimo, così come quelle del nostro Antonio Giovinazzi, escluso dalla Q3 per un solo centesimo secondo e costretto domani a partire dall’11esima casella.