Concluso lo scorso GP di Gran Bretagna nel segno di Lewis Hamilton, il Mondiale di F1 2019 ha oltrepassato il giro di boa e ha iniziato la seconda parte della stagione. Ora il Circus iridato andrà in direzione di Hockenheim, storico circuito che anche quest’anno ospiterà il Gran Premio di Germania. Un appuntamento molto sentito per la Scuderia Ferrari e in particolare per Sebastian Vettel, che arriva sulla pista di casa in condizioni decisamente diverse rispetto alla passata stagione: se nel 2018 Seb era ancora leader del Mondiale, oggi è addirittura quarto in Classifica Piloti, insidiato da vicino dal compagno di squadra Charles Leclerc. Cento punti lo separano dall’inarrestabile prima guida della Mercedes, che come l’anno scorso farà di tutto pur di arrivare di nuovo sul gradino più alto del podio.
Il GP di Germania è una delle gare storiche della Formula 1: la sua prima edizione risale al 1926, ma la prima valida per il Mondiale è datata 1951. All’epoca si correva sul difficile circuito del Nurburgring Nordschleife, conosciuto da tutti non solo per la sua lunghezza di oltre venti chilometri… ma anche per il famoso incidente di Niki Lauda accaduto nel 1976, quando il pilota austriaco perse il controllo della sua Ferrari contro le rocce della curva Bergwerk. Da questo evento la gara tedesca venne spostata sulla pista di Hockenheim, all’epoca già soprannominata “Il Tempio della Velocità” per i lunghi rettilinei che la distinguevano da tutte le altre. Nel 2002 questo tracciato andò incontro a un grande rinnovamento che comportò l’eliminazione dei rettifili e determinò un layout misto più equilibrato, che rimase la sede del Gran Premio di Germania fino al 2008. In quell’anno, infatti, una questione di diritti commerciali tra i club automobilistici AVD e ADAC, entrambi in difficoltà finanziarie, spinse gli organizzatori ad alternare la gara tedesca tra la pista di Hockenheim e quella del Nurburgring. Su quest’ultima il GP venne disputato solamente nel 2009, nel 2011 e nel 2013, mentre dal 2014 l’appuntamento tedesco è sempre andato in scena sul circuito situato nel nord del Land Baden-Württemberg, dove è appunto posizionata la pista di Hockenheim.
Oggi il tracciato di Hockenheim è lungo 4,574 km e presenta 17 curve, ma il suo layout è stato rinnovato più volte nel tempo. Inizialmente la sua configurazione, risalente agli anni ’30, era a forma triangolare, con una lunghezza complessiva di oltre 7 km e lunghi rettilinei dove le monoposto potevano raggiungere altissime velocità di punta. In occasione del Gran Premio motociclistico di Germania del 1966, pero, furono ultimate le prime modifiche, che riducevano la lunghezza a 6,768 km ma conservavano i rettifili originari. Questi con il passare degli anni vennero rallentati con delle chicane, installate in seguito all’incidente mortale di Jim Clark nel 1968. Negli anni ’80 venne introdotta un’altra variante alla Ostkurve che riduceva l’andatura delle vetture, mentre nei primi anni ’90 il circuito venne riprofilato con un layout che rimase attivo fino agli anni 2000. I dirigenti della Formula 1, infatti, ritenevano che non si potessero esporre in maniera efficace i cartelloni pubblicitari nella zona del Motodrom, oltre al fatto che un GP con un maggior numero di giri sarebbe stato più allettante. Per questi motivi nel 2002 il circuito di Hockenheim venne stravolto: la parte ad alta velocità fu accorciata e sostituita da curve a stretto raggio, che avrebbero creato maggiori opportunità di sorpasso rispetto al passato. Oltre al tracciato principale venne costruito anche un centro di guida sicura, mentre la parte vecchia di Hockenheim venne demolita per fini di rimboschimento della foresta circostante.
In questo appuntamento iridato la Pirelli metterà a disposizione una configurazione di gomme P Zero che comprenderà le C2 (Hard), le C3 (Medium) e le C4 (Soft). Queste tre mescole permetteranno ai piloti di affrontare al meglio i carichi longitudinali e laterali della pista di Hockenheim, che presenta un livello di abrasione non troppo elevato. Il circuito tedesco è contraddistinto da un mix interessante di curve e velocità, con alcuni tratti molto rapidi ed altri più lenti, tra i quali spicca il complesso del Motodrom.
“Hockenheim è un circuito che si è alternato più volte con il Nurburgring per ospitare il GP di Germania, tornando stabilmente in calendario nel 2018. Si tratta di una pista senza troppe pretese, con carichi piuttosto bilanciati sui pneumatici. Unica eccezione è il settore del Motodrom, di natura più stop & go. Un altro aspetto da considerare è la diversa inclinazione di curva 12 e curva 13. I livelli di usura e degrado sono generalmente bassi, e in passato ci sono stati anche stint piuttosto lunghi sulle diverse mescole”.