Se bastano due gocce di pioggia per ribaltare il risultato del Mondiale di F1 2019 e rendere più animati i Gran Premi del Circus iridato… allora il maltempo deve esserci in ogni weekend di gara! Con un asfalto bagnato che è andato gradualmente ad asciugarsi, lo scorso GP di Germania ha regalato grandi emozioni agli appassionati della Formula 1, i quali hanno potuto gustarsi un Gran Premio finalmente combattuto e pieno di colpi di scena che hanno reso incerta la classifica finale fino all’ultima curva dell’ultimo giro. Alla fine a prevalere è stato Max Verstappen, che con la Red Bull ha preceduto un fantastico Sebastian Vettel autore di una straordinaria rimonta dall’ultima posizione in griglia. Gradino più basso del podio, a sorpresa, per Daniil Kvyat e per la Toro Rosso, mentre solo un nono posto per il leader iridato Lewis Hamilton, poco a suo agio davanti ai tifosi tedeschi di Hockenheim.
Vi ricordate i sorpassi del GP del Brasile 2016? Quella confidenza sul bagnato inarrivabile per tutti i suoi avversari? Ecco, questo è Max Verstappen: il giovane prodigio olandese è imbattibile quando la pioggia arriva sull’asfalto e in Germania, complice il forfait di Leclerc e di entrambe le Mercedes, ha dato prova del suo talento cristallino alla guida di una monoposto di Formula 1. Da quando è stata provvista della power unit Honda, la Red Bull è cresciuta a vista d’occhio e ora, nelle mani di Verstappen, è un’arma che mette paura sia alle Frecce d’Argento che alle Rosse di Maranello. Questa per Max è la seconda vittoria della stagione, la settima in carriera, ma statene certi: non sarà l’ultima…
Massimo dei voti anche per Sebastian Vettel, che in gara salva un weekend che sembrava precipitato nella disperazione dopo il ritiro nelle qualifiche del sabato. Il tedesco è partito dall’ultima casella ma non si è demoralizzato: si è rimboccato le maniche e, grazie anche ai numerosi ritiri e testacoda causati dall’asfalto bagnato, ha costruito la rimonta più bella della sua carriera, proprio davanti al suo pubblico. Da ventesimo a secondo: un’impresa che deve rappresentare il punto di partenza per il suo definitivo ritorno nella lotta per il gradino più alto del podio… sempre con la tuta della Ferrari addosso!
Aveva dato un’ottima impressione al termine del venerdì di libere, ma poi le cose sono andate diversamente… In qualifica Charles Leclerc è stato fermato da un problema all’alimentazione della sua monoposto, mentre in gara un errore all’ultima curva lo ha portato verso le barriere di protezione… e al ritiro dal Gran Premio. Peccato, ma si rifarà molto presto con l’appuntamento in Ungheria della prossima settimana.
Diamo la sufficienza al Campione del Mondo in carica, specialmente per le precarie condizioni fisiche con le quali è sceso in pista ad Hockenheim. Nonostante i sintomi influenzali, Lewis Hamilton in qualifica non ha tradito le aspettative della Mercedes, centrando una pole position che poteva portarlo ad allungare facilmente il suo vantaggio in Classifica Piloti. Durante la corsa, però, Hammer ha ceduto a una Freccia d’Argento che, sul bagnato, si è trovata in svantaggio rispetto alle sue rivali: prima il lungo che gli è costato una penalità di cinque secondi, poi il testacoda che l’ha fatto retrocedere addirittura in ultima posizione. Alla fine il suo risultato finale è stato il nono posto sotto la bandiera a scacchi, che gli ha portato giusto due punti in più in cassaforte nei confronti dello sfortunato compagno di squadra, a muro proprio sul più bello…
No, non ci siamo. Nel momento propizio per dare una sterzata al Mondiale, Bottas ha sprecato tutto ed è finito contro le barriere di protezione. Un’auto-eliminazione che gli costa caro, visto che non gli ha permesso di guadagnare alcun punto nei confronti di Hamilton, che ora dista 41 lunghezze in Classifica Piloti. Prima di andare in vacanza Valtteri ha un’altra possibilità, quella dell’Ungheria della prossima settimana. Che dovrà giocarsi al meglio, sia per la lotta iridata che per la sua permanenza nel reparto corse di Brackley dall’anno prossimo in poi.
Non ti accorgi nemmeno della loro presenza per tutto il weekend… ma poi eccole lì, che lottano addirittura per il podio! Le monoposto della Scuderia Toro Rosso hanno iniziato il GP di Germania in punta di piedi, costantemente al di fuori dei primi dieci. La pioggia caduta sull’asfalto giusto in tempo per la gara, però, ha ribaltato le sorti del Gran Premio, permettendo loro di rimontare fino alle posizioni utili per portare a casa preziosi punti iridati. L’impresa di Kvyat, però, è ancora più importante, perchè il pilota russo ha regalato alla squadra di Faenza il secondo podio da quando hanno iniziato a correre in Formula 1, dopo il successo di Vettel nel GP di Monza del 2008. Nemmeno Albon è stato da meno, visto che è arrivato sesto sotto la bandiera a scacchi ed ha avuto la meglio nei confronti di Pierre Gasly, quest’ultimo poi costretto a ritirarsi per la bagarre a distanza ravvicinata con il pilota thailandese. Un weekend da incorniciare, quindi, per la nostra Toro Rosso: ora non resta che festeggiare!
Per così poco… In questo fine settimana Lance Stroll è stato vicinissimo a tornare sul gradino più basso del podio, ottenuto per la prima volta nel 2017 nel GP d’Azerbaijan quando correva per la Williams. Fino a qualche giro dalla fine sembrava che l’impresa potesse essere compiuta, ma poi Sebastian Vettel ha guastato la festa: il canadese della Racing Point, alla fine, non ha potuto nulla contro la rimonta della Ferrari numero 5 e si è dovuto accontentare del quarto posto sotto la bandiera a scacchi. Un risultato comunque importantissimo per l’ex team Force India, che può gioire finalmente di una prestazione da riferimento.
Un altro weekend davvero consistente per la McLaren, che con Carlos Sainz termina nuovamente in zona punti grazie al suo quinto posto assoluto. Lo spagnolo non è stato esente da errori, ma quantomeno ha evitato le barriere di protezione durante la corsa. Lo stesso non si può dire del suo compagno di squadra Lando Norris, costretto al ritiro a un terzo del Gran Premio quando è finito a muro proprio all’ultima curva. Peccato, ma l’Ungheria è vicina…
Negli ultimi round il team Alfa Romeo si sta dimostrando sempre più convincente, soprattutto nelle mani del suo capitano Kimi Raikkonen. Ed anche in Germania non è stato da meno: Iceman ha esaltato i tifosi del Biscione non solo con uno splendido quinto tempo in qualifica, ma anche con una partenza da manuale sul bagnato che l’ha visto in terza posizione per i primi giri della corsa.
Sotto la bandiera a scacchi, alla fine, il finlandese ha chiuso al settimo posto davanti al nostro Antonio Giovinazzi, in un “uno-due” in zona punti che sarebbe stato il giusto premio per il reparto corse di Hinwil. Diverse ore dopo la fine del GP, tuttavia, la direzione gara ha tolto la soddisfazione al team di Frederic Vasseur, retrocedendo i due titolari fuori dalla Top 10: la penalizzazione è stata dovuta all’utilizzo di una mappatura da bagnato per la partenza, comprendente degli aiuti elettronici che in realtà sono proibiti dal regolamento. Era troppo bello per essere vero…
Interessante la prestazione del team Haas in Germania, che permette ad entrambi i piloti di arrivare in zona punti. Il più consistente è Romain Grosjean, che centra l’ottavo tempo in qualifica e in gara tenta sorpassi al limite fino a toccarsi (nuovamente) con il compagno di squadra Kevin Magnussen. Dopo Silverstone il francese ha imparato la lezione e cerca di evitare ulteriori danni per la squadra, ma niente lo potrà salvare dall’ennesima strigliata da parte di Gunther Steiner…
Passo in avanti per la Williams in Germania, che con i suoi due piloti riesce a spostarsi dai bassifondi della classifica. Grazie anche alla penalizzazione dei due piloti Alfa Romeo, Robert Kubica centra l’obiettivo di conquistare i suoi primi punti iridati dal suo ritorno in Formula 1 con un decimo posto davvero prezioso, seguito dal giovane pupillo Mercedes George Russell che, tuttavia, non è stato così fortunato. Poco male, perchè questo è già un ottimo inizio per il team di Sir Frank!
In questo weekend, però, ha fatto certamente peggio la Renault: da una parte troviamo un Daniel Ricciardo “azzoppato” per il cedimento del V6 turbo-ibrido, dall’altra un Nico Hulkenberg che getta al vento il nono tempo in qualifica con il “bacio” alle barriere di protezione della famigerata ultima curva, quella che ha abbattuto anche Leclerc e Norris. Per fortuna tra una settimana si corre subito in Ungheria, dove l’obiettivo è dare una sterzata decisa a una stagione, finora, davvero altalenante in fatto di risultati.