Tre vittorie e cinque pole position: questo è il bottino portato a casa dalla Scuderia Ferrari dopo il ritorno dalla pausa estiva, un cambiamento radicale rispetto a quanto visto in precedenza durante la stagione 2019 di Formula 1. I tecnici della Rossa hanno lavorato bene sul motore della SF90, arrivando alla specifica Evo 3 e rendendolo se non il più potente in assoluto, uno tra i più prestazionali attualmente presenti in griglia.
Dopo aver visto un monopolio quasi completamente a favore delle Frecce d’Argento fino al GP d’Ungheria, però, questa situazione è finita sotto la lente degli avversari di Maranello, al punto da sollecitare la FIA a condurre delle indagini approfondite per verificare la validità costruttiva del propulsore ibrido marchiato con il Cavallino Rampante. Secondo Mercedes, Red Bull e tutti gli altri, c’è qualcosa che non quadra…
In altre parole, i team rivali della Ferrari hanno cominciato a pensare che i tecnici della Rossa siano riusciti a trovare un buco nel regolamento per ottenere delle prestazioni che garantiscono un vantaggio considerevole in pista. Inizialmente è stata una piccola perdita di olio nell’intercooler, in modo che potesse entrare nella camera di combustione del motore termico, l’ipotesi più accreditata in tal senso, a cui si sono aggiunti successivamente i dubbi a riguardo del sistema ERS addetto al recupero dell’energia, forse troppo efficiente rispetto alla concorrenza.
Sta il fatto che al momento il vantaggio prestazionale della Ferrari rispetto alle altre monoposto è quantificato in circa 55 cavalli (40 kW), che convertito in tempi sul giro permette un miglioramento pari a otto decimi di secondo. A puntare il dito su questa situazione è stato un elemento di vertice di una squadra che ha voluto rimanere nell’anonimato, constatando tuttavia un “vantaggio assurdo in rettilineo, impossibile da raggiungere in maniera legale, perchè ormai la tecnologia è già a uno stadio di sviluppo molto avanzato”.
Sempre secondo la fonte anonima riportata dal web magazine tedesco Autobild, la Ferrari “sta palesemente barando e la FIA ne è a conoscenza, ma chiude un occhio sulla situazione perchè, in caso contrario, sarebbe uno scandalo”. Bisogna puntualizzare il fatto che anche nella passata stagione erano stati avanzati dei dubbi sulla legalità del motore della Rossa: quando la “vecchia” SF71H lottava ad armi pari con la Mercedes era scattata la questione dell’olio bruciato in camera di combustione, una polemica che, poi, fortunatamente non ebbe alcun seguito grazie alle verifiche della Federazione Internazionale. Andrà così anche stavolta?