Benchè, al momento, l’inizio della stagione di Formula 1 2020 sia ancora fissato alla data del 5 luglio, quando dovrebbe scattare il Gran Premio d’Austria sul circuito del Red Bull Ring, il mondo del Circus iridato recentemente ha approvato diverse novità per creare le condizioni ottimali alla ripresa delle attività su pista. Molte di queste, tuttavia, non sono particolarmente positive.
Innanzitutto, le monoposto che vedremo in Austria saranno diverse da quelle viste nei test pre-stagionali di Barcellona e, poi, sull’Albert Park di Melbourne: la volontà della F1 Commission è quella di “congelare” il regolamento tecnico, in modo da limitare considerevolmente i costi di ricerca e sviluppo e utilizzare le varie parti meccaniche anche nel 2021, senza troppi stravolgimenti che potrebbero facilmente innalzare le spese dei team.
Le vetture ipotetiche “ad effetto suolo” che avevamo mostrato tempo fa saranno, quindi, solamente un ricordo che al momento non sapremo quando diventerà realtà: prossimamente, infatti, telaio, sospensioni e trasmissione saranno omologate, mentre i motori disponibili per l’attuale stagione saranno solamente due se il calendario non conterà più di 14 Gran Premi, salendo a tre unità qualora si sforasse questo limite. Nei prossimi Campionati la situazione, inoltre, andrà sempre di più verso la limitazione dei costi, con power unit congelate nello sviluppo per livellare il più possibile le prestazioni; in aggiunta, sarà ridotto anche il totale delle ore da dedicare al banco prova.
Anche il livello di downforce generata dalle monoposto sarà limitato: nel 2021 il taglio sarà pari al 10%, con lo scopo di preservare maggiormente le gomme fornite dalla Pirelli, che a tutti gli effetti saranno le stesse per il terzo anno di fila. Le stesse vetture, inoltre, potranno essere impiegate molto meno nei test aerodinamici e avranno un peso minimo più elevato di 3kg e dovranno essere gestite con attrezzature, come le termocoperte o quelle per i pit-stop, fornite da un’unica ditta esterna. Dulcis in fundo, il limite di spesa per i team in una singola stagione, il famoso “budget cap”, è stato fissato a 145 milioni di dollari per il 2021, che scenderanno a 140 milioni per il 2022 e 135 milioni nel periodo 2023-2025.
Per quanto riguarda le gare, FIA e Liberty Media hanno deciso di stipulare un regolamento specifico per tipologia di evento: se le condizioni sanitarie lo consentiranno si potranno disputare i Gran Premi come li abbiamo sempre visti fino ad oggi, mentre in caso contrario si terranno “a porte chiuse”, con il personale dei team limitato a ottanta persone per squadra.
A livello di calendario, per il momento rimane fisso il doppio appuntamento inaugurale del GP d’Austria, che dovrebbe tenersi nei due fine settimana del 5 e 12 luglio. Discorso differente per il successivo (doppio) Gran Premio di Gran Bretagna: dopo la decisione presa dal Governo inglese che impone la quarantena di due settimane per chiunque provenga dall’estero, le tappe del 26 luglio e 2 agosto sono praticamente saltate, costringendo la macchina organizzativa della Formula 1 a spostarle definitivamente nel mese di agosto.
Al loro posto dovrebbe inserirsi l’appuntamento del Gran Premio di Ungheria, che tuttavia farebbe saltare la doppia gara tedesca di Hockenheim: in questo senso il Circus iridato dovrebbe correre all’Hungaroring il 19 luglio, per poi fare una settimana di stop prima di imbarcarsi verso il doppio round di Silverstone, programmato quindi per i due weekend del 2 e 9 agosto. Di conseguenza ci sarebbe la tappa spagnola di Barcellona (16 agosto), a cui seguirebbe quella di Spa-Francorchamps (30 agosto) e di Monza (6 settembre). Il GP di Germania, pertanto, non troverebbe spazio in questo susseguirsi di date, ma mai dire mai!
Ciò che è certo è l’annullamento definitivo del GP d’Olanda che quest’anno avrebbe dovuto essere la sede del debutto del nuovissimo circuito di Zandvoort: “L’organizzazione del Gran Premio d’Olanda, in consultazione con la Direzione della Formula 1, ha dovuto concludere che quest’anno non è più possibile organizzare una gara con un pubblico – cita il comunicato ufficiale – Si è quindi deciso di posticipare definitivamente la gara al 2021. Insieme alla FIA, la Direzione della Formula 1 determinerà il calendario per il 2021, e con esso la nuova data del Gran Premio d’Olanda. Come ogni anno la data sarà annunciata dalla FIA entro la fine del 2020. Tutti i biglietti rimangono validi per la nuova gara”.
In questo contesto, però, l’emergenza Coronavirus non ha ancora finito di produrre effetti devastanti sulla situazione finanziaria della Formula 1: sì, perchè prossimamente alcuni team hanno in programma la necessità di licenziare parte del personale per mantenere le squadre operative. Tra queste figura la McLaren, i cui tagli saranno nell’ordine di circa 1200 persone in tutto il Gruppo: di queste 70 saranno tolte dall’attività inerente il Circus iridato, per una ristrutturazione aziendale senza precedenti.
Oltre a questo, a preoccupare è anche la situazione della Williams, il cui futuro è praticamente appeso a un filo. Per assicurare il miglior futuro della squadra, i vertici del team di Grove stanno pensando di effettuare la cessione parziale (che potrebbe diventare totale nel peggiore dei casi) delle quote societarie a un acquirente esterno. Per il momento la decisione definitiva non è ancora stata presa, ma sta il fatto che la squadra britannica ha dichiarato di aver già avviato un “processo di vendita formale” in tutto e per tutto.
Confermata anche la perdita dello sponsor principale ROKiT, che ha sciolto il contratto che lo legava con la Williams fino al termine della stagione 2023. Il problema? Ovviamente l’insorgere della pandemia Coronavirus che ha letteralmente spazzato via tutti i piani del team di Grove, ma anche le scarse prestazioni messe in pista l’anno scorso da George Russell e Robert Kubica.