F1 anteprima GP Malesia 2012

F1 GP Malesia 2012: sfida contro il caldo
Nessuna sosta per la F1 che, dopo il prima gran premio del 2012 in Australia, vola in Malesia (7 ore di volo) per la seconda gara del calendario 2012 di F1.
Per adattarsi alle temperature molto alte ed all’umidità, alcuni piloti sono già a Sepang perché il Gran Premio della Malesia è sinonimo di caldo ma, soprattutto, di umidità: non c’è altra gara nel calendario in cui questi fattori incidano così pesantemente, sia per le vetture che per i piloti ma anche per le squadre. E se i tecnici sono impegnati a studiare aperture nelle monoposto ammissibili dal regolamento per far respirare il motore, non possono fare altrettanto i piloti perché il loro abbigliamento al volante delle vetture non può essere modificato.
Ecco allora che la loro preparazione fisica deve essere adeguata per adeguare il metabolismo del corpo a questo tipo di sforzo. Così Fernando Alonso è già a Kuala Lumpur per acclimatarci subito e per praticare una attività fisica che permetta di mantenere un ritmo cardiovascolare alto.

Ferrari non vince in Malesia dal 2008
A Sepang non ci saranno novità di rilievo dal punto di vista tecnico: Pat Fry (tornato a Maranello insieme a Stefano Domenicali) ed i suoi uomini sono impegnati ad adattare al meglio la F2012 alle caratteristiche del tracciato malese, ben diverso da quello dell’Albert Park. In particolare, l’importante è trovare il giusto compromesso fra carico aerodinamico e velocità di punta, visto che il primo e il terzo settore sono caratterizzati da due lunghi rettilinei. E proprio la carenza nella velocità di punta (al GP di Australia Alonso ha toccato i 304 Km/h nella speed trap, quasi 10 km/h più lento di Hamilton) è stata indicata da Domenicali e dai piloti come una delle aree su cui si deve lavorare molto per portare la F2012 all’altezza delle migliori vetture del lotto.
La storia della Scuderia Ferrari nel Gran Premio della Malesia, dal 1999 al 2008, è ricca di successi, come quello schiacciante di Michael Schumacher sul bagnato del 2001 o di Kimi Raikkonen, l’ultimo, del 2008. Poi per il Cavallino Rampante nella fornace di Sepang zero punti nel 2009 e due sesti posti entrambi di Massa nel 2009 e 2010 con Alonso settimo in quest’ultimo GP.
Però per il pilota spagnolo ci sono bei ricordi su questo tracciato dove ha vinto due volte su dieci partecipazioni, oltre a quattro piazzamenti sul podio e due pole position.
Meno fortunato Felipe Massa che, pur essendosi piazzato fra i primi dieci otto volte su nove partecipazioni, non è mai andato oltre il quinto posto e, soprattutto, non è riuscito a convertire in vittoria le due pole position consecutive del 2007 e del 2008.

Mercedes all’appuntamento del GP di Malesia 2012
Mercedes deve recuperare lo zero portato a casa dal GP australiano, nonostante abbia fatto vedere tutta la sua competitività nelle qualifiche di venerdì e sabato. Non è da dimenticare che lo sponsor principale della Mercedes, la compagnia petrolifera Petronas, è malese, quindi in parte è quasi un GP di casa.
“Dopo lo scoraggiante week end dell’Australia sono voluto subito partire per la Malesia perché abbiamo potuto vedere le buona qualità della vettura – dice un mai domo Michael SchumacherCerto l’Albert Park non è proprio l’esatta cartolina di un tipico circuito ma il feeling che ho avuto con la monoposto è stato ottimo e mi lascia ben sperare per il resto della stagione e Sepang è il primo vero test per tutti noi per misurare le forze di team e piloti in gara”.
Anche Nico Rosberg vuole riscattare lo sfortunato week end australiano: “Sepang è uno dei miei circuiti preferiti. I due lunghi rettilinei dovrebbero favorire la nostra monoposto e sono fiducioso per la gara”.
“Il week end australiano è partito bene ma finito male
– ammette Ross Brawn, team principal Mercedes – e c’è ancora molto lavoro da fare in vista della prossima gara. La nostra vettura è ottima ma dobbiamo migliorare ancora le nostre performance in pista”.

Kimi Raikkonen ha vinto tre volte il GP di Malesia
Gli occhi di ghiaccio di Raikkonen non si sono illuminati più di tanto dopo la sua prima vittoria con la Ferrari, al debutto col Cavallino Rampante nel 2008. Era la sua terza vittoria nel circuito di Sepang dove ha ottenuto il suo primo successo in F1. “È bello ritornare dove tutto è iniziato – dice Ice Man – anche se non sappiamo come si comporterà la nostra auto. Intanto la prima gara è alle spalle e sono felice anche di come andata. Adesso dobbiamo cercare di migliorarci e nonostante il clima caldo e umido abbiamo una buona vettura e, finché otteniamo buoni risultati in qualifica, possiamo puntare al podio. Non ho utilizzato il DRS qui e non sono sicuro di quanto potrà utilizzarlo, ma la macchina è buona, va forte nel dritto e qui ci sono due bei rettilinei e spero ci siano d’aiuto. Il circuito di Albert Park non ci ha permesso di sfruttare tutto il suo potenziale della nostra Lotus e spero di poterlo fare a Sepang”.
 
Pneumatici Pirelli P Zero debuttano a Sepang
Lo scorso anno, Pirelli portò su questo circuito la mescola dura del 2011 unitamente alla mescola morbida, con un divario prestazionale tra le due soluzioni intorno al secondo e due. Quest’anno ci si attende un gap molto più ridotto.
Quest’anno debutta il P Zero Silver, la mescola più dura e conservativa della gamma di pneumatici progettata da Pirelli per la Formula Uno. Il GP di Malesia richiede un impegno eccezionale per le gomme, a causa di condizioni meteo estremamente variabili, con alte temperature e possibilità di piogge torrenziali (che potrebbero ripulire la pista rendendo il tracciato “verde” all’inizio di ogni sessione), inoltre il circuito è caratterizzato da asfalto abrasivo, che impegna ulteriormente gli pneumatici, che devono fare i conti con due lunghi rettilinei e con molti tornanti che mettono alla prova la trazione.
Caratteristiche estreme ma che rendono Sepang il terreno ideale per il P Zero Silver, caratterizzati da doti di resistenza ed in grado di combinare al meglio prestazioni e durata.
Al P Zero Silver Hard, in Malesia, si affiancherà lo pneumatico P Zero White Medium, visto in azione in Australia. Questa combinazione copre al meglio l’ampia gamma di condizioni attese, con il Cinturato Green Intermediate ed il Cinturato Blue Wet pronti ad essere utilizzati per far fronte alle piogge torrenziali comuni nell’area, che si trova appena a nord dell’equatore. Anche in assenza di pioggia, l’umidità sfiora l’80%, aumentando lo stress fisico dei piloti.
Paul Hembery, ha dichiarato: “La Malesia rappresenta per noi una delle maggiori sfide che ci troveremo ad affrontare quest’anno, a causa delle condizioni del tempo e delle caratteristiche estreme del tracciato. Ci aspettiamo temperature della pista intorno ai 50 gradi centigradi ed un divario prestazionale tra le due mescole paragonabile a quello visto in Australia. Il nostro obiettivo è quello di mantenere il gap tra le due soluzioni sotto il secondo, anche se c’è un intero step di differenza tra la mescola dura e la mescola media scelte per questa gara. Il circuito offre buone opportunità di sorpasso, e questo dovrebbe rispondere al meglio alle caratteristiche dei nostri pneumatici P Zero, specificamente progettati per favorire i sorpassi con un certo grado di degrado voluto. La strategia-gomme sarà fondamentale, soprattutto all’inizio dello stint quando è importante preservare gli pneumatici. Lo scorso anno la battaglia per il podio si decise all’ultimo giro e il nostro obiettivo per quest’anno dal punto di vista delle gomme è quello di favorire una gara ancor più ravvicinata, dopo l’avvio emozionante del campionato visto lo scorso weekend a Melbourne”.
 
Il punto di vista del pilota
Romain Grosjean, Scuderia Lotus, ha detto: “Sepang è una grande sfida ed è probabilmente la mia pista preferita. Ho corso lì nel 2008 per la serie GP2 Asia e ho davvero molto apprezzato il circuito. E’ bello e largo, con curve che scorrono veloci e molte ondulazioni che lo rendono estremamente divertente da guidare. L’ultima curva è insidiosa, ma adoro correre qui. Il caldo e l’umidità sono poi un’altra sfida. Non vedo l’ora di affrontarla per sfruttare il potenziale mostrato in Australia. Ho degli ottimi ricordi del lavoro svolto con Pirelli, ai tempi in cui ero un test driver, proprio quando nel 2010 si è ufficializzato il suo ritorno in Formula Uno. Per me è stata una fantastica opportunità per poter guidare una vettura di Formula Uno e poter così apprendere il comportamento delle gomme, che erano molto diverse da tutto ciò che avevo sperimentato prima. Il mio obiettivo, poi fortunatamente raggiunto, era quello di tornare a correre, e sono sicuro che quest’ esperienza con Pirelli mi ha aiutato tantissimo. Da allora sono successe molte cose: da ciò ho imparato che non bisogna mai rinunciare ai propri sogni”.

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