Come un fulmine a ciel sereno: a breve distanza dalla firma del Patto della Concordia, che aveva l’obiettivo di donare stabilità al mondo della Formula 1, ecco una prima, pesante, defezione che andrà sicuramente a condizionare il futuro delle power unit che spingeranno le monoposto “ad effetto suolo” che vedremo nel 2022. Tramite una conferenza stampa tenuta dal CEO Takahiro Hachigo, la Honda ha deciso di mollare il Circus iridato proprio come aveva fatto nel 2008, per un’operazione che troverà compimento al termine della prossima stagione 2021.
“Honda ha deciso di concludere la propria partecipazione nel Campionato del Mondo di Formula 1 come fornitore di motori al termine del 2021 – recita il comunicato stampa del motorista giapponese – Abbiamo avuto il privilegio di lavorare con Red Bull e Alphatauri, nel corso di questa avventura. Ed è proprio all’ex Scuderia Toro Rosso che vogliamo ancora una volta dire grazie: hanno creduto nel nostro potenziale sin dal 2018. Nel 2020 abbiamo vinto 2 gare e voglio ringraziare tutti i nostri partner per averci aiutato a tornare a questi livelli. Un sincero ringraziamento va anche al management della F1, alla FIA e a tutti coloro che hanno collaborato al progetto. La nostra decisione è stata presa ad agosto e prontamente comunicata ai nostri partner ad inizio settembre“.
Dopo il rientro nel 2015 grazie alla partnership con la McLaren, che voleva ripristinare lo storico binomio “McLaren-Honda” degli anni ’90, il motorista giapponese ha dovuto affrontare tanti ostacoli soprattutto legati all’affidabilità delle sue power unit, che oggi, con il dovuto sviluppo, hanno raggiunto il terzo posto nel Mondiale Costruttori grazie alla competitività del telaio messo a disposizione dal team Red Bull Racing. Gli scarsi risultati ottenuti in cinque anni di attività, tuttavia, non sono stati sufficienti per trovare la motivazione di continuare in un ambiente competitivo come quello della F1, per cui al termine del prossimo anno la Red Bull e l’Alpha Tauri si troveranno, di fatto… a piedi.
La Honda destinerà tutte le sue risorse per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero” della sua flotta di veicoli entro il 2050, lasciando un bel grattacapo da risolvere ai due team dei “bibitari”, che in realtà avranno veramente poche alternative per proseguire in Formula 1: tornare a collaborare con la Renault? Oppure dirigersi verso la Mercedes? E se fosse, invece, la Ferrari? In questo momento i punti di domanda sono tanti, troppi, quindi l’unica certezza è quella di concentrarsi sul lavoro attuale: “La nostra ambizione immediata per il resto delle stagioni 2020 e il 2021 è lavorare con la Honda per inseguire le vittorie nei GP ed essere forti protagonisti del campionato. Oltre a ciò, lavoreremo con i nostri team per valutare i motori più competitivi per il 2022 e oltre” ha affermato Helmut Marko, advisor della Red Bull, che con le sue parole conferma l’impegno del team austriaco come firmato nel Patto della Concordia. Il futuro, tuttavia, appare più nebuloso del previsto…