Oggi è una giornata speciale per uno dei piloti più amati nel paddock della Formula 1: Kimi Raikkonen, in forza al team Alfa Romeo Racing, spegne 40 candeline e diventa il terzo top driver del Circus iridato più longevo di sempre, con ben 309 Gran Premi disputati e dietro solamente allo spagnolo Fernando Alonso (312) e al brasiliano Rubens Barrichello (323).
Ma Kimi è molto più di questo: soprannominato “Iceman” per via del suo comportamento freddo in pista e nei confronti di stampa e addetti ai lavori, Raikkonen è anche l’ultimo pilota ad aver portato sul tetto del mondo il Cavallino Rampante, diventando Campione del Mondo Piloti con la Ferrari nel 2007. Un risultato confermato nell’ultima prova di Interlagos, dove ottenne la corona d’alloro iridata per un solo punto nei confronti del duo McLaren-Mercedes formato, all’epoca, da Hamilton e da Alonso.
La carriera di Kimi iniziò, come per altri piloti, sui kart, ai quali si avvicinò all’età di 8 anni nonostante fosse nato in una famiglia tutt’altro che facoltosa. I grandi risultati ottenuti, però, gli aprirono fin da subito le porte del Campionato britannico di Formula Renault e, poi, quelle della Formula Renault internazionale: con un totale di 23 gare all’attivo, Raikkonen era riuscito a vincerne più della metà, il che attirò l’attenzione di Peter Sauber, proprietario dell’omonima scuderia di F1.
Nei test del Mugello precedenti l’inizio della stagione 2001, Raikkonen stampò tempi migliori di quelli del collaudatore ufficiale del team svizzero: una performance che gli permise di schierarsi sulla griglia di partenza di Melbourne, in Australia, di quello stesso Campionato, senza seguire tutta la trafila necessaria delle serie minori come la Formula 3, la Formula 3000 e la Formula 2.
Al suo debutto nella massima serie iridata, reso possibile con una superlicenza FIA provvisoria per le prime sei gare, Kimi si distinse con un sensazionale sesto posto che gli valse il suo primo punto iridato. Una prestazione eccellente che proseguì con una stagione in cui riuscì in più di un’occasione a regolare il compagno di squadra Nick Heidfeld. Al termine del Campionato, concluso con nove punti in totale, arrivò la chiamata di Ron Dennis per passare alla McLaren, dove rimase fino al termine del 2006 affiancando prima David Coulthard e poi Juan Pablo Montoya.
Al volante della Freccia d’Argento motorizzata Mercedes il finlandese fu vice-Campione del Mondo nella stagione 2003 e in quella del 2005, battuto rispettivamente dalla Ferrari del “Kaiser” Michael Schumacher e dalla Renault dello spagnolo Fernando Alonso. Il suo nome nel Circus, però, era ormai affermato come pilota di punta: un ruolo che avrebbe fatto valere nel 2007, quando accettò la sfida del Cavallino Rampante.
Al volante della Rossa F2007, Kimi colse subito la sua prima vittoria nel round d’apertura di Melbourne: un successo ai quali si aggiunsero quelli colti in Francia, in Inghilterra, in Belgio e negli ultimi due appuntamenti della Cina e del Brasile, fondamentali per la conquista del Titolo Piloti. Dopo l’era Schumacher la Scuderia di Maranello aveva incassato il doppio Mondiale di Alonso con la Renault, ma grazie al freddo Iceman era riuscita a tornare al vertice.
Quell’anno Raikkonen piegò il giovane talento inglese di Lewis Hamilton, che ottenne la propria riscossa la stagione successiva ai danni di Felipe Massa: nella tappa di Interlagos il brasiliano ha potuto gioire per la conquista dell’alloro iridato (che sarebbe stato il secondo consecutivo per la Ferrari) per nemmeno un minuto, perchè il britannico riuscì a passare Timo Glock all’ultimo giro e questo gli valse un quinto posto fondamentale per laurearsi Campione del Mondo, con un solo punto di vantaggio su Massa.
Raikkonen, invece, terminò la stagione solamente al terzo posto: fu un Campionato costellato da un paio di ritiri e da diverse prestazioni sotto tono, preludio a un 2009 ancora meno convincente che lo spinse a provare, per qualche anno, l’ebbrezza di un’altra disciplina motoristica che gli è sempre stata particolarmente a cuore.
Insoddisfatto dalle sue recenti esperienze in Formula 1, Kimi riuscì ad ottenere la possibilità già durante la stagione 2009 di poter provare le emozioni del Rally, grazie a un primo test con il team di Tommi Makinen che sfociò, successivamente, alla partecipazione nel Rally di Finlandia del WRC. Nonostante un poco promettente ritiro, Raikkonen si accordò con lo Junior Team della Citroen per partecipare al Campionato del Mondo nella stagione successiva, culminata con un quinto posto nel Rally di Turchia.
Per il 2011, invece, tentò l’azzardo del WRC con un proprio team, l’Ice 1 Racing, con il quale ottenne due sesti posti nel Rally di Giordania e in quello di Germania. A questo punto, però, la nostalgia della Formula 1 tornò incessante nella sua vita, al punto da ufficializzare il suo ritorno per il Campionato 2012 al volante della Lotus. Con la vettura gestita dal reparto corse inglese concluse la stagione al terzo posto assoluto e proseguì in un 2013 aperto con la vittoria a Melbourne e sei medaglie d’argento: risultati che convinsero i vertici di Maranello ad aprirgli nuovamente le porte della Scuderia per il 2014 e per il 2015, prima al fianco di Alonso e poi con il tedesco Sebastian Vettel.
Il resto è, essenzialmente, storia recente: nonostante le difficoltà delle Rosse di lottare ad armi pari con le Frecce d’Argento della Mercedes, Kimi ha sempre dato il massimo ogni volta che è sceso in pista, ottenendo l’ultimo suo acuto l’anno scorso nel GP degli Stati Uniti. In quel momento, però, già sapeva che al suo posto sarebbe arrivato il giovane Charles Leclerc, mentre per lui sarebbe toccata la nuova sfida dell’Alfa Romeo. Un’opportunità per mettere a disposizione la sua esperienza al fine di migliorare il reparto corse del Biscione, ma anche per continuare a vivere la sua passione più grande: essere un pilota di Formula 1. Buon compleanno Kimi!