La Scuderia Ferrari è la casa che ha battuto in assoluto il maggior numero di record, a cominciare da quello partecipativo che ha visto la Rossa correre in ogni singola stagione della Formula 1 dal 1950 ad oggi. In questi anni a Maranello sono arrivati 15 titoli piloti e 16 titoli costruttori, numeri impressionanti visto l’altissimo livello di competitività raggiunto dalle monoposto.
Ma non è sempre stato così. Il primo titolo in Formula 1 della Ferrari è datato 1952, opera dell’intramontabile Alberto Ascari che quell’anno corse con una Ferrari 500. Una vettura dalle dimensioni ridotte e dalla tecnologia limitata, tuttavia potente e leggera a sufficienza da mettere in mano alla leggenda di Ascari tutte le possibilità di vincere. Così il milanese -fra il ’52 e il ’53- riuscì a totalizzare 9 successi consecutivi, record tutt’ora imbattuto nella categoria.
Si tratta, senz’ombra di dubbio, della chiave di volta dell’enorme successo del Cavallino Rampante. Era il 14 luglio del 1951: Frolian Gonzalez vinse la prima gara della storia con una Ferrari ed Enzo pronunciò l’iconica frase “oggi ho ucciso mia madre” con un moto d’affetto rivolto verso l’Alfa Romeo. L’anno seguente arrivò la Ferrari 500 F2, che come suggerisce il nome era stata pensata per l’omonimo campionato ovviamente minore rispetto alla massima serie.
I motivi erano evidenti. Sembrava che, con l’abbandono dell’Alfa Romeo, la FIA sarebbe stata obbligata a chiudere la Formula 1 per mancanza di partecipazioni, così fu permesso di iscrivere anche le auto con specifiche da Formula 2.
In questo modo arrivò la prima Ferrari che non montasse un 12 cilindri. Forte di un motore progettato da Aurelio Lampredi, la Ferrari 500 poteva contare su di un quattro cilindri in linea da 2,0 litri e 165CV (con lo sviluppo si arrivò a 200CV) per un peso spaventosamente basso di soli 560Kg.
Piero Taruffi vinse la prima tappa ma, come detto, fu Ascari a portare in alto il Cavallino di Maranello in un successo incontrastato che durò fino al 13 settembre del ’53, quando Juan Manuel Fangio -storico rivale di Ascari- tornò sul gradino più alto del podio.