Gran Premio di Valencia di Formula 1, due gare in una: prima della safety car e dopo. Nella prima la noiosa supremazia di Sebastian Vettel che stacca di quasi un secondo a giro tutti gli inseguitori, nella seconda una gara a eliminazione e il trionfo di Fernando Alonso, che non sapendo che questo è un circuito dove è difficile superare lui va e sorpassa come se guidasse un kart. Ma vediamo nel dettaglio le performance dei protagonisti di domenica.
Fernado Alonso, voto: 10 e lode con bacio accademico
Parte dalla undicesima posizione in griglia e un (sor)passo dietro l’altro si porta fino alle posizioni di testa. Quando entra in pista la safety car va subito a cambiare le gomme e, a differenza di Hamilton, rinuncia alla rustichella e riparte velocissimo trovandosi terzo. Fuori dai piedi la SC (safety car come la chiamiamo noi addetti ai lavori) si fionda su Grosjean e lo supera. A quel punto Vettel decide che è ora di imparare a parcheggiare e lo fa abbastanza bene, anche se Grosjean gli mostra subito dopo come si fa. Alonso taglia per primo il traguardo, festeggia come non si potrebbe, piange e ride contemporaneamente, torna in vetta alla classifica ed entra nella storia passando dal mito. Epico
Kimi Raikkonen, voto: 9
Zitto zitto, senza farsi troppo notare, l’ex campione del mondo un po’ supera, un po’ approfitta anche lui dei ritiri di Vettel e Grosjean e conquista il secondo podio della stagione, dimostrando che in un mondiale combattuto come quello di quest’anno vale sempre la pena crederci, andare veloci e non sbagliare. Non entusiasma le folle ma porta a casa un grande risultato, è il migliore dei motorizzati Renault. Concreto
Michael Schumacher, voto: 8
Il primo a non crederci è proprio lui. Alla domanda geniale “quando hai capito che potevi arrivare terzo” risponde con spiazzante onestà: “mi hanno detto dopo il traguardo che ero terzo, non lo sapevo”. Forse ha anche pensato a uno scherzo di cattivo gusto… e invece è tutto vero. Forse ancora più pazzesco del primo posto di Alonso, perché Schummi è stato protagonista di tantissimo sorpassi, nel senso che fino a 3/4 di gara lo passavano tutti come ci si toglie una seccatura. Eppure alla fine è lì, a festeggiare il suo primo podio da quando è tornato in F1, con 5 ritiri su 7 gare (esclusa quella di domenica) e il minor numero di giri percorsi alle spalle come un brutto ricordo. Qualcuno lo ha visto invitare a cena Maldonado… Incredulo
Mark Webber, voto: 7
Il voto non si riferisce tanto alla gara in sé, visto che senza i ritiri negli ultimi giri sarebbe finito ottavo, ma per il fatto che in una delle sue stagioni più grigie è secondo nella classifica mondiale! E’ anche vero che partire diciannovesimi e arrivare quarti non è proprio una passeggiata. Così il figlio povero della Red Bull alla fine è davanti, e visto come cambiano le cose a ogni gara tanto vale godere fino in fondo del momento, anche se è piuttosto condivisa la sensazione che non possa durare… Secondo
Pastor Maldonado, voto: 4
Parte dalla terza posizione, fa una buona gara e alla fine si gioca tutto centrando nel fianco un Lewis Hamilton che a tre giri dalla fine avrebbe avuto più grip girando direttamente sui cerchioni. Forse valeva la pena aspettare qualche curva visto che le difficoltà dell’inglese erano più che evidenti e non buttare alle ortiche un ipotetico terzo e un certo quarto posto. Irruente
Lewis Hamilton, voto: 3
Nell’incidente con Maldonado ha la sua parte di colpa, sapeva benissimo che il pilota della Williams era di fianco, stringerlo nella speranza (vana) che desistisse è stata una bella prova di arroganza e stupidità. Visto come sbandava la sua macchina accontentarsi di un quarto posto sarebbe stato meglio, ora sarebbe secondo in classifica mondiale. Questo in F1 è l’anno del maiale, vince chi non butta via nulla (ed evidentemente a Maranello questo ce l’hanno nel sangue!). Ma il voto così basso però non è solo suo, va condiviso con la sua squadra che anche stavolta (ebbene sì) ha fatto un disastroso cambio gomme facendolo rientrare sesto dietro la SC (che per i più distratti è sempre la safety car…). Sprecone
Regia televisiva, voto: 2
La regia, ci tengono giustamente a far sapere i cronisti Rai, è quella della società di Barnie Ecclestone, quindi è evidente che se sono a Valencia a lavorare è perché sono più bravi degli altri, mica per altro. Infatti sono bravissimi a cambiare inquadratura per perdere le fasi finali praticamente di tutti i sorpassi, riprendere punti della pista in cui non succede nulla mentre altrove si scatenava l’inferno e così via. Però in compenso abbiamo potuto godere di un sacco di replay, tanto da mandare in confusione il povero Capelli che non riusciva più a capire chi superava chi, se erano immagini già viste, se si era in diretta… insomma, uno scempio. Incompetenti
Stella Bruno, voto: 0
In realtà siamo stati a lungo indecisi sul voto, perché andare da Vettel mentre ancora gli fumano e chiedere: “com’è ritirarsi quando si è in testa? Ti era già successo ad Abu Dhabi” (come dire, allora ti piace!) ci vuole o un grande coraggio o una grande idiozia. Considerando che ha rifatto la stessa domanda a Grosjean pochi minuti dopo propendiamo per la seconda ipotesi. In compenso diamo 10 e lode a Vettel che ha risposto diplomaticamente: “a shit”, e un altro 10 e lode al traduttore: “una merda”. Diretti