La pandemia scatenata dal COVID-19 ha destabilizzato completamente il mondo del motorsport: in particolare quello della Formula 1, abituata ad eventi sontuosi e all’insegna del “bel vivere”, dove tutti, all’interno del paddock, possano sentire di far parte di un universo privilegiato. L’annullamento di gran parte dei Gran Premi finora previsti dalla stagione 2020, invece, sta costringendo FIA, Liberty Media e i rappresentati dei vari team a rivedere il futuro del Circus iridato.
Prima è stato deciso lo slittamento del regolamento tecnico 2021 al 2022, poi è stato preso in considerazione la riduzione del “budget cap”, cioè del limite di spesa da parte delle scuderie per partecipare alle varie gare previste dal calendario iridato con le proprie monoposto. Il tetto di 175 milioni di dollari originariamente confermato è stato ben presto abbassato a quota 145 milioni per il 2021… un limite che potrebbe ulteriormente scendere a 130 milioni nel 2022, il che rappresenterebbe per i team un grave problema di sostentamento delle varie risorse necessarie da stanziare nel corso di ogni singolo Campionato.
Chi ha fatto sentire per prima la propria voce è stata la Ferrari, attraverso le parole di Mattia Binotto: “Il limite di 145 milioni di dollari è già un ridimensionamento importante rispetto a quanto deciso lo scorso giugno, che da parte nostra comporterebbe ulteriori sacrifici in termini di risorse umane. Se questo limite dovesse scendere ulteriormente, potrebbe costringerci a valutare altre opzioni per garantire il nostro DNA da corsa“.
Un commento molto forte, che lascia intendere la possibilità da parte del Cavallino Rampante di lasciare il magico mondo della Formula 1, qualora quest’ultimo decida di andare “in riserva” nelle prossime stagioni. “Siamo ben consapevoli che la Formula 1 e il mondo intero stanno attraversando in questo momento delle grandi difficoltà legate alla pandemia di Covid-19 – ha continuato Binotto – Ma questo non giustifica il voler reagire in tutta fretta con il rischio di prendere decisioni senza valutarne attentamente tutte le conseguenze“.
Un taglio da 175 a 130 milioni di “budget cap” nel giro di due stagioni creerebbe una situazione insostenibile per la Casa di Maranello, che di conseguenza dovrebbe provvedere a tagliare risorse e personale nel proprio reparto corse con lo scopo di continuare a correre in Formula 1. Una scelta poco sensata, perchè “la F1 deve essere l’apice dello sport automobilistico in termini di tecnologia e prestazioni, deve essere attraente per le Case automobilistiche e per gli sponsor che vogliono legarsi a quella che deve continuare ad essere la categoria più prestigiosa nel motorsport – ha concluso il team principal della Ferrari – Se limitiamo eccessivamente i costi corriamo il rischio di abbassare considerevolmente il livello, avvicinandolo sempre di più alle categorie minori. Se l’attuale emergenza mettesse davvero in dubbio la presenza in Formula 1 di alcune squadre, la Ferrari si confermerà disponibile a valutare questa possibilità“.