Parafrasando Elio e le Storie Tese, gli Stati Uniti hanno di certo molti problemi ma l’intrattenimento non è tra questi. Di contro la Formula 1 ha certamente molti pregi, ma non si può dire che offra spettacolo.
Da qualche parte i potenti della terra devono aver deciso che così non si poteva andare avanti. L’intrattenimento legato allo sport ha visto una crescita vertiginosa negli ultimi dieci anni, specialmente in termini economici e CVC, azionista di maggioranza per la F1, ha deciso che è il momento di vendere.
Le polemiche all’inizio di quest’anno sul nuovo sistema di qualifiche sono solamente l’ennesima conferma che la Formula 1 sopravvive grazie ad appassionati del passato e non certo ragazzi appassionati di motori. Svecchiare l’ambiente, potare regole e cavilli e ridare al pubblico l’urlo dei poderosi V12 potrebbe essere un buon inizio e qualcosa che Bernie Ecclestone, all’età di 87 anni, non può fare.
Ecclestone quindi riceverà una buonuscita quantomeno esagerata, pari a 300 milioni di sterline per sé stesso ed altri 489 nelle casse della Bambino Holdings, società ad intestazione familiare i cui profitti sono principalmente dedicati alle figlie.
L’affare nel suo complesso però è molto più grande, i diritti sulla Formula 1 infatti verranno venduti ad 8,1 miliardi di dollari, l’equivalente del PIL di un piccolo paese. Non è ancora una certezza, ma pare proprio che ad acquistare il colosso del motorsport sarà la Liberty Media Corporation, magnate dell’intrattenimento statunitense detenuto da John Malone.
Malone aveva già tentato di acquistare i diritti della Formula 1 nel 2013, ma sembra che questa volta l’affare verrà concluso. Il nuovo patron a quanto pare potrebbe essere Chase Carey, attualmente Vice Presidente Esecutivo della 21st Century Fox. Carey, come in un normale lavoro d’ufficio, verrà affiancato ad Ecclestone per un periodo di tempo sufficiente ad assimilare i meccanismi della Formula 1.
L’annuncio dell’acquisto della F1 da parte della Liberty Media Corporation dovrebbe arrivare a breve e, forse nel giro di qualche anno, rivedremo il mondiale delle ruote coperte com’era una volta: combattuto e spettacolare.