Ricordate la prima bozza di calendario per la stagione 2021 della MotoGP? Bene, scordatevela… A causa della difficile situazione a livello mondiale per via dell’emergenza Coronavirus, i piani inizialmente previsti dalla Dorna e dalla Federazione Internazionale sono saltati e hanno costretto i due enti promotori della massima serie motociclistica ad apportare alcune modifiche per mantenere un Campionato per il momento basato su 19 appuntamenti iridati.
I prototipi a due ruote più veloci del mondo apriranno le danze della stagione 2021 con una prima tre-giorni di test sul circuito di Losail, in Qatar, che va a sostituire le prove ufficiali a Sepang, in Malesia, ormai definitivamente annullate a causa della pandemia e dei difficili protocolli di sicurezza volti a contenere l’aumento dei contagi da Covid-19. La volontà è quella di creare una sorta di “bolla” per tutti gli addetti ai lavori della MotoGP fin dal 5 marzo, giornata in cui si procederà allo “shakedown” dei nuovi arrivati nella classe regina (Enea Bastianini, Luca Marini e Jorge Martin) e a cui seguiranno il 6 e 7 marzo dove si aggiungeranno anche tutti gli altri piloti.
A seguire il circuito di Losail ospiterà una seconda fase di testing tra il 10 e il 12 marzo, che anticiperà l’inizio di un Campionato contraddistinto dal GP del Qatar e dal GP di Doha: entrambi si terranno sulla stessa pista delle prove ufficiali pre-season e assieme a un terzo round previsto sul tracciato portoghese di Portimao andranno a sostituire gli appuntamenti dell’Argentina e di Austin – al momento rimandati a data da destinarsi. Con l’inizio di maggio, invece, il Motomondiale si sposterà ufficialmente in Europa e vi rimarrà fino a ottobre, quando dovrebbe volare in Giappone per l’appuntamento del Twin Ring di Motegi.
Il Campionato 2021 della MotoGP si dovrebbe chiudere con il famoso “trittico” di tappe della Thailandia, dell’Australia e della Malesia prima del gran finale sul circuito Ricardo Tormo di Valencia: il condizionale, tuttavia, è d’obbligo, perchè la situazione attuale è in continua evoluzione e le certezze sono veramente poche. La tappa di Phillip Island, per esempio, è quella maggiormente a rischio perchè lo Stato australiano ha intenzione di chiudere le frontiere fino alla fine dell’anno, il che costringerebbe a prendere in considerazione l’Indonesia come Gran Premio di riserva. Una cosa è certa: anche quest’anno bisognerà affrontare la stagione un passo alla volta senza fare troppi programmi…