Benchè l’emergenza Coronavirus è ancora pienamente presente in tutto il mondo, l’universo del motorsport si sta attrezzando per la ripartenza: la F1 dovrebbe tornare in pista a luglio in Austria, la MotoGP poco dopo a Jerez… mentre le competizioni su sterrato stanno prendendo le misure per un restart che dovrebbe avvenire verso la fine dell’estate. Quando? Concentrandoci sui “rally raid”, e per la precisione su tutte quelle gare valide per il progetto Road to Dakar 2021 che porterà alla partecipazione nella più famosa corsa di questo tipo, il primo ad accendere il semaforo verde sarà il Kalahari Rally, la cui edizione 2020 è stata recentemente presentata in diretta streaming sul canale social di Caravanserraglio Lounge & Motorbike Atelier.
Si tratta di una competizione relativamente giovane, che ha preso piede nel settore solamente nel 2018: rilevata dall’ex pilota di motocross, oggi team manager, Garth Roberts, la prima edizione era molto veloce, il che ha convinto l’organizzazione a rivedere il tracciato, rigorosamente in Sud Africa, per trovare un miglior equilibrio con le varie dinamiche della navigazione tra le difficoltà proposte dall’ambiente desertico.
Il Kalahari Rally 2020, quindi, sarà la terza edizione di questo tipo di competizione e prenderà il via il 29 agosto per poi proseguire fino al 4 settembre, in un rally raid dalla lunghezza complessiva di 3300 km di cui ben 2000 di prove speciali. La location prescelta è quella del Sud Africa, per la precisione la zona a nord-est tra Pretoria e Johannesburg, dove i piloti saranno impegnati in sette tappe: la prima di queste sarà una Prova Speciale di 110 km che farà da “prologo” ad altri sei stage, di cui tre di questi composti quasi esclusivamente da dune.
Tra la terza e la quarta si arriverà al confine con il Botswana dove si entrerà in uno dei parchi naturali più grandi del mondo, e dove i piloti correranno praticamente in mezzo agli animali selvatici, mentre nelle restanti ci saranno anche dei tratti rocciosi che permetteranno ai partecipanti di arrivare in quota. Entrando nello specifico, la prima prova sarà di 400 km, la seconda di ben 860 km (con poco più di 300 di prova speciale), la terza di 480 km (quasi tutta speciale senza trasferimenti), la quarta di 730 km (con una doppia prova speciale al suo interno), la quinta di 450 km e l’ultima di 220 km.
Passando alle categorie che potranno partecipare, al Kalahari Rally 2020 si potranno schierare in linea di partenza tutte le auto “classiche” dei rally-raid, non solo appartenenti alle classi omologate FIA-T1 e FIA-T2 ma anche quelle con omologa scaduta perchè partecipanti al Campionato Sudafricano. Le motorizzazioni saranno “Open”, dai V8 ai V6, a cui si affiancheranno anche i quad e gli ATV. Per quanto riguarda le moto, non ci saranno particolari restrizioni in termini di propulsori: potranno partecipare i mezzi monocilindrici così come quelli bicilindrici, perchè sono previste classifiche separate. Tra le due ruote, inoltre, è prevista anche una speciale categoria “Iron Man”, dedicata a coloro che vogliono partecipare al Kalahari Rally praticamente da soli senza assistenza.
A livello di logistica, il Kalahari Rally 2020 sarà organizzato nei minimi dettagli: i trasferimenti di piloti, mezzi e attrezzature dall’aeroporto di Durban saranno gestiti direttamente dall’organizzazione dell’evento, che fornirà tutto l’aiuto necessario attraverso dei pacchetti economicamente vantaggiosi, i quali comprendono il booking di container appositi ma anche l’alloggio in hotel convenzionati. Chi volesse, invece, affidarsi al noleggio di personale qualificato a cui affidarsi durante l’intera competizione, potrà sfruttare le formule di rental previste sia per le auto che per le moto. Le registrazioni sono già aperte e possono essere effettuate sul sito ufficiale kalaharirally.com; per tutte le altre informazioni, è possibile visionare la diretta di presentazione dell’evento a questo indirizzo.