SBK: Marco Melandri fiducioso per Imola

Sbk, Imola, per molti è la gara di casa… o quasi. Tra questi c’è senza dubbio Marco Melandri, sia perché essendo di Ravenna respira praticamente la stessa aria, sia perché a pochi chilometri da Imola c’è la sede del BMW Goldbet team, che è la squadra con cui Marco sta correndo questa combattuta stagione di Superbike.
Campione non solo in moto, ma anche di disponibilità e simpatia, Macho non si è tirato indietro anche di fronte a domande un po’ scomode sui suoi trascorsi, anche se preferisce evidentemente parlare del suo presente e del futuro prossimo… molto prossimo: la gara di Imola del prossimo 30 giugno.
Lo abbiamo incontrato, accompagnato come sempre dalla bellissima Manuela, nella sede milanese di BMW-Motorrad insieme a tanti altri amici e fan che lo hanno stretto d’assedio, ma nessuno è andato via senza un autografo o una foto…

D. Domenica si corre a Imola, come ti senti e cosa prevedi per la gara?
R. Imola è una bella pista ma è molto difficile. Io finalmente sto bene, riesco a guidare senza dolori e questo è un bal passo avanti. Anche la moto è cresciuta e stiamo imparando a trovare il giusto set per le diverse piste… però è difficile fare previsioni. Imola è sempre stata la pista di Carlos Checa e della Ducati, però quest’anno non sono particolarmente competitivi, Sykes è sempre veloce, le Aprilia sono sempre davanti anche in classifica mondiale. Il bello della Sbk è che non sai mai cosa può succedere, può capitare di tutto, credo che tutte le gare di moto dovrebbero essere così.

D. Un chiaro riferimento alla MotoGP… non ti manca un po’?
R. In MotoGP dopo il primo turno di venerdì sai già come andrà a finire la gara, che comunque si gioca sempre tra i soliti due o tre… però ti dico onestamente, io in MotoGP sono arrivato secondo nel mondiale con una moto clienti (Honda del Team Gresini) però mi è stato detto che non ero spagnolo e quindi per me non c’era posto. Questo della MotoGP non mi manca proprio per niente, io voglio correre per vincere, non per fare numero.

D. E BMW ti dà questa opportunità, è anche una risposta a chi ti criticava quando eri in Ducati? Che poi si è visto che il problema non era il pilota…
R. Guarda, non è la solita frase fatta, io con questo team (che poi in parte è quello che lavorava con me in Yamaha) mi trovo bene, benissimo, e se devo essere sincero solo quando sono andato a Monaco dopo aver portato la prima vittoria alla BMW in superbike ho capito cosa volesse veramente dire correre per una casa come questa. E’ come se avessi vinto un mondiale… per quanto riguarda gli anni difficili in Ducati io non ho mai avuto dubbi, e sinceramente non mi interessano le difficoltà altrui, preferisco gioire delle vittorie mie. Se poi Ducati dovesse tornare a vincere sarei solo contento, ma per ora mi concentro su me e la mia moto.

D. Come ti trovi con questa moto? Quali sono i punti di forza e di debolezza?
R. Mi ricordo il primo test con la S1000RR… mi sembrava un puzzle nella scatola. I pezzi c’erano tutti, ma messi un po’ a casaccio. Sono contento di aver collaborato alla crescita di questa moto, anche se resta un mezzo difficile. Magari si trova un buon ritmo subito, e poi per scendere di qualche decimo bisogna faticare tantissimo… però è una gran moto, per certi aspetti molto vicina a quella di serie, e sono sicuro che darà ancora tante soddisfazioni a me, alla BMW e a tutti i suoi fans.