Scuderia Ferrari: un 2011 da dimenticare in Formula 1

Formula 1 2011: dominio Red Bull e Ferrari ancora troppo distante
Si sta per chiudere il Campionato Mondiale 2011 di Formula 1. In realtà mancano ancora cinque gare al termine, ma al Campione del Mondo 2010 Sebastian Vettel ed alla sua Red Bull RB7 manca davvero poco per confermare i titoli mondiali piloti e costruttori vinti l’anno scorso.
Il pilota tedesco nella precedente stagione è stato il pilota più giovane e laurearsi campione del mondo, quest’anno con il bis diventerà il più giovane ad aver mai vinto due titoli mondiali, per giunta consecutivi.
La supremazia della Red Bull, in tutto l’arco del 2011, è stata netta. Se l’anno scorso ha pagato qualche calo di prestazioni e di affidabilità, quest’anno il rendimento è stato costante. Impressionante. In pista come ai box non si è sbagliato un bullone. Forse uno, quello che ha permesso a Fernando Alonso ed alla Ferrari 150° Italia di vincere il GP di Gran Bretagna nel circuito di Silverstone.
L’unica vittoria delle Ferrari della stagione, per il momento, contro le cinque del 2010. A cinque GP dal termine invece la Red Bull ha già eguagliato il numero di vittorie del passato campionato.

Tracollo ferrarista

Le nuove gomme Pirelli non possono essere una scusa perché il mondiale di F1 è monogomma e vengono utilizzate da tutte le scuderie, perciò tutti i tecnici si sono dovuti adattare alla nuova mescola, studiata dal costruttore italiano, nello sviluppo di ciascuna monoposto. Smentendo così i detrattori che volevano la Pirelli favorire la Ferrari.

Nessuno più come Ross Brawn in Ferrari
Dopo la disastrosa e sfortunata (l’incidente a Massa al GP di Ungheria,colpito da una molla persa dalla Williams dell’ex ferrarista Rubens Barrichello) stagione del 2009 che ha visto l’ex campione del mondo Raikkonen non andare oltre il 6° posto e Fisichella raccogliere appena 15 punti, quella del 2011 è un’altra stagione da dimenticare.
Se nel 2008 Massa perse il Mondiale per un sorpasso (quello di Hamilton su Glock all’ultima curva dell’ultimo GP della stagione) ed Alonso è stato in corsa fino alla fine l’anno scorso, questa stagione invece non ha visto brillare la Ferrari. Un peccato anche per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, a cui Maranello ha dedicato la monoposto rossa.
Qualche piazzamento dell’asturiano che ha fatto ben sperare mentre Massa non ha dimostrato la grinta che lo ha contraddistinto in carriera. E qualcuno si chiede quanto possa pesare quell’ordine di scuderia (GP di Germania 2010 ad Hockenheim a favore di Alonso) sulle motivazioni del brasiliano per questa stagione.
Un ordine che ha dimostrato leggerezza all’interno della scuderia Ferrari dopo la partenza del capo tecnico Ross Brawn, uno che in coppia con Michael Schumacher alla Benetton è stato in grado di vincere due titoli mondiali piloti nel 1994 e 1995 ed uno costruttori nel 1995, mentre in trio con Jean Todt e Michael Schumacher ha ammazzato la Formula 1 dal 1999 al 2004.
Dopo di lui, a parte la parentesi del Mondiale Piloti con Raikkonen nel 2007, la Ferrari non ha più vinto. È diventata quella macchia rossa tanto attesa dai suoi tifosi in tutto il mondo come negli anni ’80.
Brawn ha lasciato la Ferrari alla fine della stagione 2006 per prendersi un anno sabbatico e per permettere agli ingegneri più giovani di crescere.
Nel 2007, con Todt passato dietro la scrivania Ferrari come AD, Luca Baldisseri non è riuscito a ripetere i successi dell’ingegnere inglese.
E quest’anno, a maggio, nonostante ad inizio stagione Stefano Domenicali, Direttore della Gestione Sportiva Ferrari, aveva annunciato un miglioramento all’interno dell’organizzazione, la scuderia ha cambiato il suo capo tecnico, passando da Aldo Costa (che si occupa di altre non specificate mansioni) a Pat Fry, un ex McLaren che si sta impegnando a Maranello per costruire la monoposto del 2012.
Ma di Ross Brawn ne cresce uno ogni tanto. L’altro ce l’ha nel suo box la Red Bull e risponde al nome, ed al cognome, di Adrian Newey, uno che arrivato dalle retrovie di Williams e McLaren ha portato la Red Bull a vincere (ormai) quattro titoli mondiali in due anni consecutivi.

Investimenti ed immagine
Si deve riconoscere alla Ferrari, così come ad altre scuderie di un certo blasone come McLaren e Mercedes, che perdere non è un verbo contemplato nel loro vocabolario, tanto meno in quello dei loro tifosi.
Soprattutto se sei la scuderia più famosa del mondo. Nonostante i tanti investimenti e la fortuna di avere il tabaccaio e la banca che sostengono il Cavallino, l’atteggiamento Rampante sembra molto calato nelle ultime stagioni, dimostrando una netta inferiorità di performance. L’ingaggio di Alonso, sostenuto dagli sponsor, avrebbe dovuto portare più della sfida per il secondo posto del 2010.
Essere in compagnia di tedeschi ed inglesi non è di conforto per una squadra conosciuta come il “Dream Team” di inizio anni 2000 passata a monoposto che si fa doppiare al GP di Singapore 2011.
Alonso ha detto che crede nel progetto perché a Maranello ognuno da più del 100%. Speriamo che i risultati arrivino allora nel 2012, altrimenti tanto vale tirare giù la serranda ed affidarsi alla leggendaria storia fatta di successi e grandi emozioni. Fortunatamente cinesi e nuovi ricchi comprano le rosse anche se non vincono i GP, tanto che Ferrari sta presentando bilanci sempre più rosei e debordanti di utili.

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