Giro di pista del GP di Cina 2012 di F1 simulato in 3D
Torna l’appuntamento tridimensionale con Pirelli con il video 3D del giro di pista simulato sul Circuito Internazionale di Shanghai, teatro del GP di Cina, terza tappa del calendario 2012 di F1.
Quella di quest’anno è la nona edizione, Lewis Hamilton è l’unico pilota ad aver vinto due volte il Gp di Cina. Oltre a questo caso, dalla sua gara inaugurale, nel 2004, il circuito di Shangai ha visto ogni anno un vincitore diverso, a riprova delle sfide che pone il tracciato.
“Il circuito del GP di Cina è unico per le sue dimensioni e c’è spazio per i sorpassi e le curve sono ampie” dice il campione del mondo Sebastian Vettel.
“L’impianto è eccezionale, molto bello e moderno – dice Jenson Button analizzando il circuito di Shanghai – I primi due settori sono tecnici con una combinazione di curve che richiede una buona risposta della vettura per andare bene. Poi la pista si apre con uno dei più lunghi rettilinei della Formula 1 al quale seguono i due punti migliori per i sorpassi mentre non ci sono curve particolari.
Se piove c’è da aspettarsi un’altra gara imprevedibile e stiamo ancora cercando di capire come vanno le gomme in queste condizioni. Ma qualsiasi cosa accada sarà interessante. Dovremmo trovare il solito giusto compromesso per il set-up senza perdere velocità nel rettilineo e abbiamo visto che molti team hanno cercato questo equilibrio in modi diversi nelle prime due gare. Qui le gomme l’anno scorso hanno dimostrato una differenza notevole tra le mescole quindi quest’anno la loro preparazione risulterà cruciale”.
Gli pneumatici Pirelli per il GP di Cina pronti ad una nuova sfida
Pirelli P Zero White medium e Pirelli P Zero Yellow soft sono le due mescole che il costruttore italiano ha portato a Shanghai per affrontare le curve veloci ed i lunghi rettilinei da concludere con brusche frenate. Tutti questi elementi renderanno il fattore gomme estremamente importante, con una strategia di tre pit-stop.
Non è escluso che la pioggia possa scompigliare i piani. Così anche le altre mescole sviluppare da Pirelli, il Cinturato Green Intermediate ed il Cinturato Blue Wet potrebbero fare la loro apparizione in Cina dove, a differenza degli improvvisi ma brevi acquazzoni della Malesia, è generalmente leggera ma di lunga durata, condizione ideale per le gomme intermedie.
Il layout del circuito di Shangai tende ad essere più impegnativo rispetto all’Albert Park. Si pensi alla zona difrenata alla fine del rettilineo principale (curva 7) dove le monoposto passano dai 320km/h ai 68km/h in meno di 130 metri: una decelerazione di 6G, la più pesante che gli pneumatici si trovano ad affrontare nel corso dell’intero anno. Le forze laterali sulle gomme, nella sezione centrale del giro, raggiungono i 3G. Le brusche frenate caratteristiche del circuito cinese tendono ad impegnare più le gomme anteriori rispetto alle posteriori. Le gomme anteriori sono, inoltre, molto sollecitate nella curva uno, a forma quasi di cerchio, dove le monoposto si affidano puramente alla meccanica più che all’aderenza aerodinamica. La superficie presenta un grip medio, meno aggressivo rispetto alla Malesia. L’inclinazione della curva 13 aumenta la pressione sulla struttura dello pneumatico, poichè l’impronta a terra può aumentare fino a tre volte rispetto alla sua dimensione normale.
Circuito Internazionale di Shanghai
Sono due le curve particolarmente impegnative su questo circuito, dove le gomme faranno la differenza: la chiave per poterle sfruttare al meglio sta nel comprendere il comportamento delle due diverse mescole, a partire dalla curva 1 che dà l’impressione di non finire mai, e diventa sempre più stretta fino a quando non sembra avvolgersi completamente su se stessa. Gli pneumatici qui devono lavorare veramente tanto al fine di mantenere la giusta traiettoria. L’altro punto chiave è la curva 13, la lunga curva a destra appena prima del rettilineo principale. Si tratta di una curva veloce, leggermente inclinata, dove le gomme devono sopportare carichi sempre maggiori man mano che si accelera verso il rettilineo e la zona dove è possibile usare il DRS. Avere un’ottima trazione in questa curva è fondamentale, soprattutto in qualifica, per consentire al pilota di affrontare alla massima velocità il rettilineo.