Il successo della MiTo
Alfa Romeo Mito ha saputo imporsi da subito come piccola sportiva nella gamma di Arese, pronta alla sfida con vetture come Mini Cooper e la futura Citroen DS3. Le versioni più tranquille della Mito sono valide alternative a Ford Fiesta, Mazda2 e Peugeot 207. Non manca una versione a GPL, mentre la produzione della supersportiva Mito GTA da 240 cavalli appare sempre più difficile. Ci si può consolare con la Mito Quadrifoglio Verde, forte della nuova tecnologia Multiair da noi già testata a fondo. Prima vettura del Gruppo Fiat ad adottare questa innovazione, la Mito vede così un cospiquo ampliamento di gamma. Dal lancio ad oggi, ha raccolto 60.000 ordini ed è commercializzata in 34 Paesi nel mondo ed in 5 diversi continenti. Con i nuovi motori Multiair, i manager Alfa Romeo prevedono di vendere il 50% delle vetture con motorizzazione benzina, il 30% con il diesel mentre il restante 20% sarà dedicato alla piccola Junior da 78 puledri.
Emissioni, consumi e potenza della MiTo
La tecnologia inserita nei nuovi propulsori rappresenta un importante “punto di rottura” rispetto all’attuale scenario dei motori a benzina, proprio come avvenne a suo tempo per la tecnologia diesel Common Rail portata al debutto dall’Alfa Romeo 156 nel 1997; ed ora un nuovo importante debutto in Casa Fiat avviene proprio a bordo di un’Alfa. Basti pensare che, rispetto ad un tradizionale motore a benzina di pari cilindrata, i propulsori MultiAir assicurano un incremento di potenza (fino al 10%) e coppia (fino al 15%), oltre ad una sensibile riduzione di consumi (fino al 10%) ed emissioni di CO2 (sino al 10%), di particolato (sino al 40%) e di NOx (sino al 60%). Un’esempio: la Mito Quadrifoglio da 170 cavalli produce la stessa quantità di emissioni inquinati della Junior che di cavalli ne ha 78, ovvero 92 in meno.