Non piacciono a Sergio Marchionne le proposte di design relativi alla Alfa Romeo Giulia, la berlina di medie dimensioni che deve sostituire la attempata 159. La conseguenza non è da poco, perché questo causa il rinvio dello sbarco della casa del Biscione di Arese sulle strade USA, previsto per il 2012.
A questo punto nel 2013, al posto della berlina la prima Alfa Romeo a tornare negli States il coupé 4C GTA, presentato come concept all’ultimo Salone di Ginevra. In seguito, è previsto il nuovo suv Alfa Romeo costruito in collaborazione con Chrysler negli impianti di Mirafiori. Ad annunciare questi cambiamenti, lo stesso Marchionne a margine della presentazione a Balocco della nuova gamma Jeep.
La berlina di segmento D quindi vede un rinvio inatteso. L’AD di Fiat ha ribadito l’importanza di un modello come la Giulia che si introduce in un segmento molto competitivo ed importante negli Stati Uniti. Al momento design e tecnici sono concentrati sullo sviluppo di due modelli: una berlina e una station wagon. Marchionne ha dichiarato che: “lo stile della Giulia non piace agli americani, ma noi ci stiamo ancora lavorando”, e che i tempi di lancio della vettura sul mercato statunitense dipendono “da quando e se riusciremo a risolvere il problema estetico. Dovrà essere un’Alfa Romeo, come lo sono la Mito e la Giulietta; non vorremmo sbagliare con la Giulia”.
Ma all’Amministratore Delegato italo-canadese non sarebbe soddisfatto nemmeno delle proposte presentate dai designer di Auburn Hills per le Chrysler 200 e Dodge Avenger, che condividono pianale e motorizzazioni con la Giulia e sono anche loro previste per il 2013.
Questo rinvio porta conseguenze non da poco per Alfa Romeo che si ritrova a dover affrontare un altro anno di concorrenza con modelli come l’appena rinnovata Mercedes Classe C e BMW Serie 3, attesa per la fine di quest’anno, con uno molto datato qual è la 159.
Il suv compatto made in Mirafiori sulla piattaforma di Jeep Patriot o Compass rappresenta così l’unica novità del Biscione per il 2012. Che se è già un piccolo passo avanti a livello europeo, lo stesso non si può dire per quelle americano dove una berlina di segmento D è fondamentale per introdursi in quella fetta di mercato. Inoltre, altra incognita rilevante, non è stato ancora deciso dove costruire la Giulia: all’inizio, un anno fa, era stato indicato uno degli stabilimenti italiani, poi si è passati a quello di Sterling Heights, dove vengono assemblate Chrysler 200 e Dodge Avenger. Attualmente una decisione in merito non è stata ancora presa.
Se il 2010 si era chiuso senza aver raggiunto il target di vendita di 300 mila vetture (è stata raggiunta solo la quota di 112 mila), il 2011 non parte in modo migliore dal momento che non ha alcun nuovo modello in arrivo e far risalire le vendite fino a 170.000 auto rappresenta un’impresa, considerando anche che il piano industriale di arrivare a 500.000 entro il 2014, 85.000 delle quali negli Stati Uniti.