Pare che l’autrice di “50 sfumature di grigio” abbia una predilezione per il marchio dei quattro anelli, o almeno è quanto ci è stato riferito dopo che il film è stato “visionato e recensito” dalle nostre colleghe in redazione. Non volendo stare a discutere su “lei che era troppo brutta”,”lui che però alla fine facevano il bagnetto”, “ma hai visto che vestito che aveva” e chi più ne ha meno ne dica, abbiamo cercato di fermarci ad un dettaglio che il grande Nero Wolfe o forse il buon Sigmund Freud avrebbero usato per scoprire, finalmente, le turbe dell’amata scrittrice.
Le Audi che compaiono ovunque hanno quindi dato vita ad un secondo dibattito, più maschile, all’interno della nostra redazione. Allora siamo andati a controllare per scoprire che il signor Grey, dal quale abbiamo intuito provenga il titolo dell’opera, guida una R8. Qua si spiega facilmente, perché ha in effetti R-otto ed è sua di diritto. Ma perchè non una bella Maserati, con quel tridente un po’sado? Anche qui la risposta è arrivata senza tardare. L’autrice deve aver pensato alla gamma dei vari modelli: A1 e A2 sono cose di tutti i giorni, ma già farlo A3 non capita spesso. Pensate ora farlo A4, A5, A6….ad un certo punto in una scena c’è pure una A8, ma che film! Però le ragazze ci dicono che al massimo le scene d’amore sono a 2 protagonisti.
Allora noi focalizziamo un po’sul simbolo della casa tedesca, una catena di anelli che…ah, una catena! Ah, piercing! Ah, manette! Per noi, sostenitori da sempre del logo Renault, è stato un vero colpo al cuore scoprire che ci sono auto che tirano di più della Renault. Non ci potevamo credere, ma il nuovo millennio è già iniziato e noi forse siamo rimasti al vecchio. Ragazzi, diciamola tutta: a noi non sono mai serviti 430 cavalli per far contenta una donna, l’importante è sempre stato saper andare avanti con le proprie gambe! In chiusura vi informiamo che no, non andremo a vedere il film e no, non leggeremo il libro.