Chi ha vissuto con passione gli anni ’60 dell’automobilismo sportivo si ricorderà sicuramente la Abarth 1000 SP: vincente alla 500 km del Nurburgring nel 1966, questa vettura può essere vista come l’evoluzione di quel primo esemplare progettato da Mario Colucci nel 1958, quando Alfa Romeo gli chiese di realizzare una coupé compatta su telaio a traliccio in tubi con motore della Giulietta Sprint Veloce, ridotta nella cilindrata ed ispirata alla Abarth 1000 di serie.
Con una carrozzeria firmata Bertone, questo esemplare permise a Colucci di salire un ulteriore gradino della propria carriera diventando Direttore Tecnico della Abarth, dove proprio nel 1966 prese vita la 1000 SP originale da cui è stato derivato la rivisitazione moderna che potete ammirare nelle foto presenti nella gallery. Il modello degli anni ’60 era destinato alle competizioni endurance e alle gare in salita della categoria Sport Prototipi, dove poteva mettere in mostra le sue linee compatte e filanti e il suo motore di derivazione Fiat 600, ovviamente aumentato in cilindrata e nei valori di potenza e coppia.
La Abarth 1000 SP seppe convincere ogni volta che scese in pista e diventò presto una vettura unica nella storia agonistica del marchio dello Scorpione, che a distanza di 55 anni è stata riproposta… secondo i canoni stilistici e meccanici di oggi. Il progetto della “nuova” 1000 SP, in realtà, risale al 2009 ma solo quest’anno è stato messo a punto, in un esemplare unico svelato in questi giorni proprio dal Centro Stile Fiat e Abarth.
Il risultato? Un modello “one-off” che riprende le caratteristiche distintive della 1000 SP del 1966 secondo tre principi fondamentali: quello della leggerezza (nelle scelte estetiche, nei volumi e nel peso), quello dell’aerodinamica (che mette d’accordo le linee ammodernate di questa Abarth con un coefficiente di resistenza all’avanzamento tipico di una sportiva di ultima generazione) e quello dell’ergonomia, che vuole ottimizzare le sensazioni di guida del pilota in termini di controllo e agilità del mezzo.
Le forme della nuova 1000 SP sono morbide e leggiadre, in particolare a livello dei parafanghi che vogliono mettere in evidenza la posizione degli pneumatici anteriori e posteriori rimarcando lo schema di una spider con motore centrale. Molto equilibrata la disposizione degli elementi sia all’avantreno (caratterizzato da diverse prese d’aria e da fari puntiformi) che al retrotreno, dove si può notare una perfetta sintonia tra i gruppi ottici (dalla forma arrotondata) e i terminali centrali dell’impianto di scarico. La tinta della carrozzeria, ovviamente, è rossa e rappresenta la scelta perfetta per valorizzare un abitacolo provvisto di superfici vetrate, deflettori laterali sagomati e roll-bar “a vista” proprio come su una vera auto da corsa.
Sotto la carrozzeria, invece, la nuova Abarth 1000 SP si distingue dal modello originale per un telaio ibrido con cellula centrale in fibra di carbonio e zona all’avantreno in alluminio, sostenuto da un sistema di sospensioni a triangoli sovrapposti all’anteriore e a schema McPherson evoluto al posteriore. Per quanto riguarda il motore, invece, la Casa dello Scorpione ha scelto un’unità disposta centralmente a quattro cilindri con sovra-alimentazione da 1742 cc, interamente realizzata in alluminio e capace di erogare la bellezza di 240 cavalli.
Se vi state chiedendo quale sarà il futuro di questa bellezza, sappiate che (purtroppo) non entrerà in produzione: la rivisitazione moderna della mitica Abarth 1000 SP rimarrà un esemplare unico, pronto per essere esibito nei principali raduni e manifestazioni dedicati alle vetture storiche in questo 2021.