Prova in pista
Nell’anello classico del circuito di Balocco abbiamo provato la versione “Quadrifoglio Verde” che arriverà sul mercato a gennaio, quindi 3 mesi dopo le altre motorizzazioni. Sono 170 i cavalli e 250 Nm il valore di coppia; il rapporto peso-potenza è al vertice della categoria, con 1 cavallo ogni 6.7 kg di peso, un record! E sono 124 i cv per ogni litro, dato che testimonia l’efficacia della tecnologia Multiair. Ma se non bastasse, basti pensare che sono sufficienti 7.5 secondi per raggiungere i 100 km/h con partenza da fermo.
La Mito Multiair non si distingue esteticamente dalle sorelle della gamma: la posizione di guida è comoda e sportiva, i sedili avvolgenti trattengono bene i fianchi senza risultare scomodi, anzi. Rivolgendo lo sguardo indietro si ha l’impressione di un discreto spazio per i passeggeri posteriori, considerate le dimensioni della vettura. E’ giunto il momento di avviare il motore della nostra Mito Multiair Quadrifoglio: la risposta è un rombo cupo e aggressivo, non troppo invadente ma avvertibile. Musica per le orecchie di un alfista, frutto di un attento studio del ‘sound’ da parte dei tecnici Alfa. La leva del cambio è corta, gli innesti secchi e contrastati quanto basta: in linea con quanto si richiede a un comando sportivo. La progressione del 1.4 turbo è decisamente briosa ma anche costante, grazie ai 170 puledri coadiuvati dalla buona spaziatura dei rapporti e dal peso molto contenuto della Mito Alfa Romeo. In curva l’ottimo autotelaio derivato dalla Grande Punto lavora in perfetta simbiosi con le nuove sospensioni con molle di rimbalzo. L’elettronica vigila con discrezione sulla dinamica della vettura grazie al differenziale Q2 elettronico e al DST.
L’Alfa DNA, in simbiosi con il nuovo sistema Multiair, alla prova dei fatti si dimostra un sistema capace di adattare veramente la dinamica della vettura allo stile di guida desiderato dal pilota. Niente operazione di marketing insomma. Spostando il smanettino da Normal a Dynamic il comando dello sterzo si fa più pronto, l’acceleratore più reattivo e cambiano in chiave sportiva i parametri del Dynamic Stability Control (comunemente noto come ESP). A proposito di reattività, sono ben avvertibili i miglioramenti che la tecnologia Multiair ha apportato ai tempi di risposta del 4 cilindri che è ancora più brioso delle versioni precedenti.
Inoltre, l’Alfa Romeo MiTo “Quadrifoglio Verde” è dotata anche di un nuovo “sistema di sospensioni attive” che, tramite il controllo degli ammortizzatori, permette di ridefinire la dinamica del veicolo, di ridurre le oscillazioni della vettura in tutte le condizioni di guida e di elevare ulteriormente i livelli di sicurezza, comfort e guidabilità. Sviluppato grazie alla collaborazione tra Alfa Romeo e Magneti Marelli, il sistema mette a frutto la straordinaria esperienza delle due aziende nelle attività agonistiche di tutto il mondo.
Il limite di aderenza degli ampi pneumatici montati su cerchi da 17 pollici sono decisamente alti. La piccola di Arese sa affrontare le curve con grinta e decisione. Esente da rollio, presta il fianco solo ad un accenno di sottosterzo entrando in curva a ritmi molto elevati, comportamento fisiologico per una trazione anteriore. L’assorbimento delle asperità è discreto, anche se efficacia e precisione rimangono il fine ultimo della Mito.
Di rilievo anche i dati dei consumi, la Casa dichiara 6 litri ogni 100 chilometri. Noi sulla pista di Balocco ci siamo voluti divertire e di certo non abbiamo saputo mantenere un livello così basso ma sulle strade di tutti i giorni non capita mai di viaggiare a 200 km/h!