È allarme guida distratta. Le statistiche parlano chiaro, la prima causa di incidenti stradali in Italia non sono i fattori ambientali, le condizioni del veicolo e nemmeno le contravvenzioni al codice della strada, bensì un comportamento irresponsabile alla guida.
Secondo le statistiche il 51% degli italiani ammette di aver avuto un sinistro perché distratto. C’è chi invia SMS o cambia il CD, chi fa un giro tra le stazioni radiofoniche o chi telefona senza l’uso dell’auricolare fino alle donne che si truccano utilizzando lo specchietto di cortesia o a chi (i dati dicono soprattutto gli over 45) legge il giornale al volante.
Insomma, gesti quotidiani che possono sembrare assolutamente automatici e normali, ma che se ripetuti mentre si è alla guida, possono diventare pericolosi se non addirittura fatali.
In molti probabilmente ignorano che i tempi di reazione di chi guida e contemporaneamente utilizza un dispositivo elettronico si riducono del 50% e che la soglia di attenzione si abbassa notevolmente fino a diventare simile a quella di chi guida con 0,8 g/l di alcool nel sangue!
A seguito di un indagine IPSOS che ha dato un affresco drammatico del comportamento degli automobilisti italiani, la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, promuove la campagna di comunicazione “Pensa a guidare” voluta per sensibilizzare l’opinione pubblica appunto sui pericoli della guida distratta.
La guida distratta è si la principale causa dell’incidentalità stradale (54%), ma, come dichiara Sandro Salvati, presidente di ANIA, “non essite da parte dei guidatori una corretta percezione di comportamenti abituali ma potenzialmente a rischio. L’obiettivo della campagna è proprio quello di sensibilizzare su questo problema e dissuadere dall’assumere condotte di guida che possano mettere a rischio la propria vita e quella degli altri.”