Alpine A110S 2021: prova su strada della “sportivetta” francese

E’ passato poco più di un anno e mezzo dalla nostra prova della A110 “base”, quella coupé sportiva commercializzata a partire dal 2017 e simbolo della rinascita del marchio Alpine dopo gli ultimi tentativi degli anni ’90 fortemente voluti per rimanere in vita nonostante le scarse vendite commerciali e i pochi risultati in pista. La storia insegna però che poi la factory di Dieppe fu assorbita dal Gruppo Renault, fino al suo ritorno sul mercato proprio con il restyling moderno di quella vettura che, opportunamente preparata, vinse all’esordio assoluto il Campionato Mondiale Costruttori di Rally nel 1973.

ALPINE A110S: COME UNA PICCOLA AUTO DA CORSA

Oggi la A110 è un’ottima coupé biposto molto raffinata, al cui fianco è stata presentata anche la versione sportiva A110S oggetto di questa nostra prova su strada. Cos’è cambiato rispetto al nostro primo test drive? Esteticamente i due modelli sono molto simili a un primo sguardo e quindi anche la “S” mette sul piatto un frontale massiccio con tanto di gruppi ottici rotondi Full LED, delle fiancate ben impostate con nervatura centrale e un tettuccio che scende deciso verso il retrotreno, molto pronunciato e simile nelle forme a un grande spoiler aerodinamico – che ingloba sotto di sè il diffusore con impianto di scarico centrale.

Rispetto alla “base”, però, l’Alpine A110S si distingue per i cerchi specifici da 18 pollici e per il tettuccio in carbonio, che contribuisce a ridurre ulteriormente il suo peso a secco. Passando nell’abitacolo, invece, la dotazione si orienta in maniera netta verso il mondo racing, con i sedili Sabelt a guscio subito in bella mostra assieme alla strumentazione digitale orientata verso l’utilizzo in circuito grazie ai menu specifici per i giri veloci e per la telemetria in tempo reale. Al suo fianco è stato confermato il sistema infotainment per la guida di tutti i giorni, con navigatore e radio DAB, così come una selleria imperniata su materiali pregiati come l’alluminio e l’Alcantara, quest’ultima con cuciture a vista su sedili e plancia.

ALPINE A110S: MOTORE PIU’ POTENTE E ASSETTO PIU’ SPORTIVO

Il piatto forte, tuttavia, è nascosto sotto il cofano motore: nessuna rivoluzione rispetto alla A110 “normale”, ma semplicemente un’evoluzione del ben collaudato quattro cilindri turbo-compresso da 1.8 Litri di cilindrata, “pompato” con 40 cavalli aggiuntivi fino a quota 292 CV ora scaricabili a terra attraverso una pressione di sovralimentazione più elevata di 0,4 bar ma anche per un tempo più lungo… visto che il contagiri raggiunge la zona rossa a 6.500 rpm. La coppia, invece, arriva a 320 Nm, per una velocità massima di 250 km/h e uno scatto 0-100 coperto in meno di quattro secondi.

Questa dotazione, ovviamente, è stata rifinita con un cambio automatico a doppia frizione a sette rapporti comandabile dalle palette al volante e con un set-up più tendente alla sportività su pista, reso possibile dalla riduzione dell’altezza da terra di 4 mm (che comporta quindi un baricentro più basso e una maggiore stabilità generale della vettura), dall’irrigidimento delle barre anti-rollio e delle molle degli ammortizzatori, da uno sterzo ancora più preciso e diretto e da un peso complessivo (a secco) che, complice il leggero telaio in alluminio, ferma l’ago della bilancia solamente a 1114 kg. La ciliegina sulla torta? Sicuramente la modalità di guida “Sport & Track”, che rende l’Alpine A110S precisa e affilata come una vera auto da corsa.

ALPINE A110S: LE NOSTRE IMPRESSIONI DI GUIDA

Per un weekend lungo abbiamo avuto la fortuna di provare questa “piccola”  auto da corsa che risponde al nome di Alpine A110 S che con la nostra configurazione full optional aveva un prezzo “piccolo” se confrontato alle blasonate sportive ma sempre non trascurabile se pensiamo che l’assegno per averla deve portare la cifra di 75.961 euro!
Le prestazioni ve le abbiamo già ricordate prima e fanno subito capire che Alpine non ha alcun timore reverenziale verso alcuna GT puntando piu’ che sulla potenza pura (292 CV per il suo peso non sono comunque affatto pochi…) quanto sulla maneggevolezza e sulla tenuta di strada che è davvero impressionante come abbiamo provato sfruttando i suoi cavalli non in autostrada quanto nei suoi terreni preferiti quali la collina nervosa e le strade di montagna ricca di tornanti e cambi di traiettoria che sono il suo terreno di caccia preferito al pari dello sterrato che ci ha confermato le sue notrevoli doti che ne farebero una bella vettura da rally avendo mantenuto il DNA della mamma…
Selezionando il tasto Sport posto nella parte inferiore del volante, potete spegnere anche la radio visto che la cassa amplificatrice sullo scarico è la musica che può desiderarre un amante delle vetture sportive. Appena ci salite a bordo vi trovate subito a vostro agio ed è come calzare un paio di scarpe fatte su misura con sedili avvolgenti, regolazioni precise e tutti i comandi principali a portata di mano.  Unico neo è la condivisione di molte componenti con la gamma della Famiglia Renault a partire dalla chiave piatta che viene impreziosità dalla custodia in pelle.
Ma appena date gas vi interesserà ben poco del design dei pulsanti dei vetri eleettrici. Fuoco quindi alle polveri per apprezzare subito lo sterzo diretto e soprattutto un telaio decisamente rigido che poco ama la parola comfort preferendo le scariche di adrenalina! Se non la stuzzicate la si guida come una Clio, ma appena premete il gas ed utilizzate le palette del cambio automatico la musica cambia davvero e per gli altri automobilisti è molto piu’ facile guardare lo scarico centrale piuttosto che gli iconici fari anteriori.
Più che scattare su queste vetture serve frenare bene e veloci e qui le decelerazioni sono impressionanti e sempre senza timore. Su strada deserta è una vera passione e per una volta abbiamo apprezzato la sveglia albare per poter goderci i panorami dei colli berici e quindi le strade dell’Altopiano di Asiago chiedendo scusa a qualche lepre e cervo disturbato dal nostro passaggio che sicuramente sarà ricordato anche da qualche mucca al pascolo…
Davvero una piccola auto da corsa che suggeriamo agli appassionati di GT di provare senza fermarsi all’apparenza segnalando comunque che la sua linea fa girare molte persone di entrambi i sessi anche se ci sembra fin troppo di ispirazione tedesca, specie nel posteriore che ricorda alcune delle piu’ belle Gran Turismo germaniche che non è certo un neo per noi italiani, ma potrebbe esserlo per i nostri cugini transalpini.
Voto dinamico sicuramente molto alto!

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