Oltre a questo, un elemento che potrebbe sembrare ovvio ma all’atto pratico poi non lo è, il fabbricante è tenuto a fornire le istruzioni per l’uso che dovranno comprendere le indicazioni per la cura, la manutenzione e la pulizia del capo, oltre che l’indirizzo completo del fabbricante: tutto ciò dovrebbe garantire la non proliferazione di “cattive abitudini” nella manutenzione di questi prodotti e, di contro, la diffusione di una cultura della sicurezza di cui, specie in Italia, c’è assoluto bisogno.
In concreto, come caratteristiche generiche ed indispensabili, gli indumenti a norma devono resistere allo strappo, all’abrasione, allo scoppio e al taglio provocato da un impatto e, a tal proposito, le norme UNI stabiliscono dei severi requisiti per le prove di resistenza alle quali le giacche, i pantaloni e le tute a norma devono essere sottoposti. Oltre ai requisiti si specificano il tipo di apparecchiatura e il procedimento da utilizzare e i valori limite accettabili. Non solo, ma i materiali utilizzati (come ad esempio tessuti, cuoio, fibre elastiche, ecc.) devono essere atossici ed innocui a contatto con la pelle dell’utilizzatore e devono garantire la solidità dei colori.
Severità = sicurezza
Questo e molto altro è previsto dalle norme di riferimento proposte dall’UNI, un severo esercizio di prevenzione che dovrebbe portare ordine e maggiore sicurezza in questo settore, il tutto per un unico ed irrinunciabile scopo: preservare la salute del motociclista.
Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare il sito ufficiale dell’Ente Italiano di Unificazione: www.uni.com