Apple pronta ad acquistare McLaren: pronti 1,8 miliardi di euro

Secondo quanto riporta il Financial Times, Apple starebbe pianificando gli ultimi dettagli per concludere l’acquisto dello storico marchio McLaren. Lo storico produttore inglese, tra le colonne portanti del mondiale di Formula 1 dello scorso decennio, decise di tornare alle auto di produzione con la MP4-12C. Era il 2011, anno dal quale McLaren non ha commesso errori ed è riuscita a conquistarsi un posto sicuro nell’olimpo delle vetture ad alte prestazioni. Niente da invidiare a case dalla lunga tradizione quindi, semmai il contrario.

Tornando a noi quindi, Apple sembra aver deciso di acquistare la McLaren -valutata circa 1,5 milioni di sterline- con una mossa dettata da piani futuri importanti. Non è che in Apple abbiano pensato ad un modo originale per far andare più veloce gli iPhone, si tratta invece di una scelta dettata dal buon senso.

La notizia, quella vera (potete leggerla cliccando qui), è di qualche settimana fa: Apple congeda gran parte dei lavoratori coinvolti nel progettare una vettura a guida autonoma, asserendo che l’azienda si concentrerà solo sullo sviluppo del software, non anche del veicolo.

Saper costruire un’auto, evidentemente, non è una cosa così semplice. All’inizio abbiamo pensato che Apple avrebbe venduto il proprio software ai costruttori più prestigiosi, ma evidentemente l’idea di Tim Cook e soci era più votata all’indipendenza.

Acquistare la McLaren per poi sviluppare la guida autonoma attorno alle auto inglesi è più comodo di fare del tutto in proprio. Di certo si rischiano meno problemi di tipo tecnico rispetto ad un progetto nato da zero che, nel caso di questa nuova tecnologia, risulterebbero pericolosi anche davanti ad un tribunale. La credibilità poi è più che importante in questo caso: immaginate che scandalo sarebbe se la prima serie di Apple Car a guida autonoma dovesse avere seri problemi di sicurezza.

Staremo a vedere, di certo montare un sistema di guida autonoma su di una vettura che sfiora i 400Km/h è una sfida interessante. Il computer, i sensori, ed il gps dovranno davvero lavorare in fretta.

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