Auto aziendali fra minore deducibilità fiscale e incentivi 2013
Il difficile momento economico per le imprese in Italia si ripercuote nel mercato auto sulle flotte aziendali, settore già colpito con l’ultima riforma del lavoro da un abbassamento della quota fiscale deducibile, con il conseguente aumento dei costi di acquisto e gestione per le aziende. Gli incentivi statali 2013 per il rinnovamento del parco auto aziendale con vetture ecologiche si sono già rivelati come una misura di facciata, a causa dei rigidi paletti fissati per l’ottenimento, fra i quali la rottamazione di un veicolo con più di 10 anni di vita, fatto raro per le flotte aziendali.
Criteri di scelta: il prezzo
L’indagine del Centro Studi Auto Aziendali riflette, tramite i dati raccolti dalle inchieste congiunturali effettuate, l’attuale stato delle cose attraverso i criteri di scelta utilizzati dai gestori di flotte aziendali per l’acquisto di nuove vetture da inserire nel proprio parco auto. Ed è proprio il primo elemento preso in considerazione, che in una scala di importanza da 1 a 10 ottiene il voto medio attribuito dagli interpellati di 8,6. Il momento particolarmente difficile per l’economia giustifica ampiamente questo voto.
Sicurezza e costi di gestione
Non bisogna però ritenere che i gestori di auto aziendali trascurino altri elementi di particolare rilevanza anche sociale. Nella graduatoria per importanza degli elementi considerati per la scelta degli autoveicoli immediatamente a ridosso del prezzo si colloca infatti la sicurezza con un voto medio di 8,5. Al terzo posto troviamo però un altro elemento che ha una precisa valenza economica e cioè il costo di esercizio, che riceve un voto medio di 8,2. Lievemente distaccate la facilità di manutenzione (7,6) e le basse emissioni di CO2 (7,4).
Minore importanza ad immagine e valore dell’usato
Importanza leggermente minore i gestori delle flotte attribuiscono al “valore residuo” del veicolo (6,7), cioè al prezzo che ritengono di spuntare quando rivenderanno l’auto usata. All’ultimo posto nella graduatoria troviamo l’immagine che il modello e la marca della vettura conferiscono a chi li usa. Di questi tempi è comprensibile che si punti più alla sostanza che all’immagine, anche se per le aziende l’immagine è sostanza. Ne sono certamente consapevoli i fleet manager che pur ponendo, in questo momento, l’immagine in secondo piano le attribuiscono comunque un punteggio in assoluto importante (6,6).