BMW Serie 5 GT – Test Drive. In una prestigiosa location (Villa Trissino Marzotto) ospiti del Conte Giannino Marzotto, abbiamo avuto modo di provare a fondo la nuova Serie 5 GT, la vettura che negli USA ha addirittura preso il posto della versione Touring nei listini BMW. Si tratta di una crossover del tutto particolare, destinata, forse, ad inaugurare l’ennesima nicchia di mercato, come già fece la X6. Nel DNA mutante di questa vettura troviamo un mix tra numerosi segmenti di vetture: berlina di lusso, coupè, SUV, station wagon… la base meccanica deriva dalla nuova BMW Serie 5, un insieme sostanzialmente efficace e collaudato. La linea spiovente del padiglione ricorda una coupè, al pari delle portiere (4) prive di cornice. La linea di cintura alta non comporta una vetratura laterale ridotta, anzi: il tetto insolitamente alto, per buona parte in cristallo, garantisce un abitacolo molto spazioso e luminoso. il bagagliaio è molto ampio, grazie alla liena massiccia del posteriore, con un terzo volume appena abbozzato. Di contro, la visibilità posteriore è decisamente scarsa, mancanza sopperita dalla telecamera per le manovre. Come in diverse SUV e station wagon, il portellone è apribile in due sezioni: parziale, ricalcando il baule della classica berlina, o con tanto di vetro, in stile station wagon.
I motori disponibili sono il 3.5 6 cilindri benzina da 306 cavalli, il 5.0 8 cilindri da 407 cavalli e, quella da noi provata, il 3.0 diesel a 6 cilindri e con 245 cavalli con cambio automatico a 8 rapporti.
Prima di vederla da vicino, la strana linea della BMW Serie 5 GT lascia qualche perplessità a livello di equilibrio. Il colpo d’occhio porta alla mente una BMW X6 schiacciata a terra. Quando la si tocca con mano, invece, il tutto diventa decisamente più armonioso. Inoltre, promette di rispettare a pieno la vocazione di “gran turismo” insita nel suo nome: l’ampio abitacolo, il passo lungo, l’indiscutibile capacità motoristica e tecnologica BMW rendono piacevoli ed appaganti i viaggi condotti con questa insolita vettura. Molto bello l’abitacolo, con un gradito ritorno: la plancia orientata verso il guidatore, segno distintivo BMW per anni e inspiegabilmente accantonata durante la conclusasi era Bungle. Una nuova era è stata inaugurata dalla BMW Z4, figlia di una visione del design più fluida e dolce.