Chevrolet Captiva: lunga prova su strada del nuovo motore diesel da 184CV con cambio automatico

Nuova Chevrolet Captiva: più potenza, più praticità, più funzionalità
La nuova Captiva arriva alla sua seconda generazione (è nata nel 2006) con un look lievemente ritoccato, più… captivo ed accattivante, rivolto alla sportività ed alla dinamicità, facendo l’occhiolino ad uno stile americano che non si è cercato di nascondere.
Il restyling ha coinvolto la parte con una nuova mascherina, nuovi paraurti e nuovi gruppi ottici. Inalterate le dimensioni  che rimangono pressoché identiche con i suoi 4,67 metri di lunghezza, 1,86 di larghezza e 1,75 di altezza.
Nuova anche la gamma motori che prevede un benzina da 2,4 litri da 167 CV di potenza e tre diesel tutti da 2,2 litri. Uno dalla potenza di 163CV con due ruote morici e due a trazione integrale da 184CV abbinati a un cambio automatico/sequenziale.

Nuova Chevrolet Captiva: rinnovati anche gli interni
Gli interni della Nuova Captiva sono improntati verso nuovi standard di qualità. La concorrenza nel segmento è accanita e l’impressione che abbiamo avuto durante la prova della qualità percepita non è affatto inferiori a vetture più prestigiose… e costose, visto che il prezzo d’attacco della seconda generazione della Captiva parte da 25.600 euro della LT 2,4 litri benzina ai 35.100 euro della versione LTZ da 2,4 litri a gasolio da 184CV con motore integrale e cambio automatico. Il modello che abbiamo potuto testare nella nostra lunga prova.
Gli interni in pelle sono composti da sei sedili (escluso quello del guidatore) completamente reclinabili, a tutto vantaggio di una notevole capacità di carico.
La Nuova Captiva possiede tre file di sedili modulari che le permettono di accogliere comodamente sette persone e di trasportare carichi voluminosi.
L’accesso alla terza fila è molto semplice, una volta piegati e ribaltati i sedili della seconda fila. Quando la terza fila non è necessaria, i posti possono essere abbassati completamente, per un volume di carico che parte direttamente dalla seconda fila e raggiunge una capacità di 769 litri fino ad un massimo di 1.577 litri, uno dei volumi di carico più generosi del segmento.
Attenzione però: la visibilità non è il massimo quando la terza fila è abbattuta, quindi quando viene alzata lo è ancora meno.
Sul modello 2011 è stato aggiunto il freno a mano elettronico per ottenere più spazio per i vani portaoggetti nella console centrale. Non sorprende, dunque, che la nuova Captiva offra alcuni dei migliori accessori in tal senso: porta bicchieri e comparti funzionali in ogni angolo.
Interni di qualità e nuove caratteristiche.
Sono piaciuti il sistema di navigazione integrato da sette pollici e la retrocamera per il parcheggio (soprattutto vista la visibilità e le dimensioni).
La dotazioni di infoteinment di serie includono la porta AV per collegare i lettori Mp3 e la connessione Bluetooth. Questi sono comodamente integrati al volante.

Nuovi motori per la Captiva di seconda generazione
Il cofano dalle linee scolpite cela nuovi potenti motori benzina e diesel, con trasmissione manuale o automatica a sei marce di ultima generazione, per una guida potente ma fluida.
I motori della Nuova Captiva presentano diversi miglioramenti a livello tecnologico.
Il turbo-diesel da 2,2 litri è disponibile in due varianti, da 163 o 184 CV: non solo più potenti, ma garantiscono ridotte emissioni di CO2.

Sicurezza a borda della Chverolet Captiva
Captiva monta ben sei airbag: due anteriori e laterali per conducente e passeggero e airbag a tendina per i passeggeri dei sedili posteriori. Le cinture di sicurezza a tre punti con pretensionatore e limitatori di sforzo proteggono i passeggeri dei posti anteriori, mentre i punti di ancoraggio ISOFIX sono disposti sui sedili esterni della seconda fila, al fine di rendere più semplice e veloce il fissaggio dei seggiolini.
Il sistema di controllo della trazione (TCS) tiene la vettura incollata al suolo mentre il controllo elettronico della stabilità (ESC) elimina sovrasterzo e sottosterzo. Il sistema di assistenza alla frenata (BAS) invece è sempre pronto per aumentare la forza di frenata in caso di emergenza. Tutti questi accorgimenti sono di serie.

Come va la Chevrolet Captiva LTZ 2.2 integrale 184CV con cambio automatico
La nostra prova su strada è stata approfondita tra i Colli Berici sopra Vicenza, caratterizzati da alcuni tratti impervi, alle dritte autostrade italiana  fino ai tradizionali spostamenti cittadini.
Saliti a bordo del muscoloso suv del gruppo GM, ci si sente protetti e quasi padroni della strada. Nonostante le dimensioni, grazie allo sterzo leggero e preciso, circolare in città non è una gran fatica (se si escludono i parcheggi). Il cambio automatico poi è un vantaggio in città permettendo una guida più rilassata. Chi preferisce avere il controllo dell’auto e sentire il pomello del cambio in mano può sempre optare per il cambio sequenziale.
Questo lo abbiamo voluto testare sui ripidi pendii berici per verificare la reattività del motore ai cambi di marcia in situazioni particolarmente stressanti ma il suo comportamento è stato positivo, senza strappi o senza alzare il motore di troppi giri.
In questi tratti inoltre abbiamo verificato anche il sistema di assistenza alla partenza in salita Hill Start Assist. Questo sistema blocca la vettura su dislivelli del 3% o maggiori, per 1,5 secondi dopo il rilascio del freno, eliminando così lo slittamento all’indietro e rendendo possibile una guida più fluida e sicura per te e i tuoi passeggeri. Tornando a valle invece la guida in discesa è stata tenuta sotto controllo dal DCS, il sistema di controllo della velocità in discesa. Questa tecnologia rallenta automaticamente la vettura su dislivelli ripidi, per non dover premere con una forza eccessiva sul pedale del freno.
In autostrada si viaggia comodi, il rumore del propulsore 2,2 litri non è invadente nell’abitacolo. L’unico fastidio è il riflesso del portaoggetti al centro della plancia sul parabrezza.
Nel complesso il motore 2,2 litri da 184CV della nuova Chevrolet Captiva è elastico e generoso, potendosi permettere anche accelerazioni in movimento sorprendenti, riflettendo quel dinamismo che esprime il suo nuovo look.
Insomma, i suv di taglia medio/grande non hanno i soliti cognomi.

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