Citroen C4 Aircross: test drive e caratteristiche

Raffinata, elegante, spaziosa nonostante una lunghezza contenuta in soli 4,34 metri, la C4 Aircross oggetto della nostra prova sfrutta l’apprezzato turbodiesel di 1.6 litri del Gruppo Psa, qui con potenza di 114 CV ed omologazione Euro6. Un motore molto parsimonioso, che garantisce autonomie di circa mille km, con percorrenze medie reali oltre i 15 km/litro e che fa della Aircross un’eccellente stradista.

Viaggiare con questa vettura è un piacere: non rabbiosa, ma costante, nelle accelerazioni (per lo 0-100 occorrono circa 11”), è però molto confortevole e la posizione di guida rialzata fornisce un’ottima visuale in tutte le direzioni. Di buon livello anche la plancia e le finiture, sicuramente più “preziose” di quelle della cugina giapponese. Il bagagliaio (442 litri che diventano 1.193 abbattendo i sedili dietro) è adeguato alle esigenze di una famiglia con due figli. La dotazione di serie è molto ricca: apertura porte e accensione senza chiave, appoggiagomito centrale posteriore con passaggio per gli sci, cerchi in lega da 18 pollici, climatizzatore automatico monozona, fari xeno, fendinebbia, radio CD MP3 Bluetooth USB con 6 altoparlanti, retrovisore interno elettrocromatico, specchi esterni ripiegabili elettricamente, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio anteriori e posteriori e vetri posteriori oscurati.

Ma, visto che disponevamo della versione “top”, con trazione sulle quattro ruote, abbiamo pensato bene di portarla offroad (grazie anche alla collaborazione di Citroen Italia, che aveva allestito un percorso specialistico, ovviamente senza i passaggi estremi che si potrebbero affrontare solo con un fuoristrada duro e puro). In fuoristrada si può contare su un sistema di trazione integrale a controllo elettronico con tre modalità regolabili attraverso la classica manopola: 2WD (trazione solo anteriore), 4WD (integrale che trasferisce la trazione anche alle ruote posteriore in caso di bisogno) e Lock (che blocca la trazione ripartita 50/50 tra gli assi). Il cambio è un manuale a sei marce, con una leva lunga che si manovra bene soprattutto con movimenti non bruschi, che, peraltro, nell’offroad sono inutili.

Sorprendentemente disinvolto il comportamento fuori dall’asfalto: anzi, potremmo dire che con un paio di cm in più di altezza dal suolo e spoiler meno generosi, la nostra Aircross potrebbe affrontare percorsi ben più impegnativi. In ogni caso, è più che in grado di trarre di impaccio chiunque in terreni difficili (dove, comunque, l’acquirente di simili veicoli non si avventura praticamente mai). Insomma, un veicolo molto interessante, in grado di portare ovunque comodamente la classica famigliola sportiva ed avventurosa.

All’orizzonte si profila però già la nuova Citroën Aircross, che dovremmo vedere al prossimo Salone di Ginevra, a marzo. Un Concept che la anticipava è stato mostrato al Salone di Shanghai lo scorso aprile: sarà più lunga dell’attuale C4 Aircross (circa 4.5 m invece di 4.34) e sarà la prima Suv Citroën prodotta interamente in casa. La base sarà la moderna piattaforma Emp2 già utilizzata, ad esempio, dalla C4 Picasso.

La nuova Aircross sarà molto grintosa, parente stilisticamente della Cactus, con gli Airbump laterali, anche se più in basso. La carrozzeria sembra più alta da terra. Il motore più gettonato dovrebbe essere il 1.6 da 120 Cv, poi arriverà anche una variante ibrida. Ma per acquistarla bisognerà aspettare circa un anno: nel frattempo, dunque, l’attuale Aircross potrebbe risultare un’opzione molto interessante (anche perché, nei prossimi mesi, non è difficile immaginare promozioni di vendita).

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