Cosa sono GPL e metano e perché inquinano meno?

Che le automobili a doppia alimentazione “benzina e GPL” o “benzina e metano” siano ormai sempre più diffuse non è certamente un segreto. Ma sappiamo di cosa parliamo quando abbiamo a che fare con questo tipo di gas. Quel che è noto a tutti è che si tratta di auto considerate con sempre più interesse per il notevole risparmio economico che offrono a chi le acquista, però è anche l’ambiente a ringraziare, ma andiamo con ordine.

GPL e metano

Il GPL – gas di petrolio liquefatto – consiste in un mix di butano e propano. Di fatto non possiamo considerarlo un vero e proprio carburante alternativo, questo perché il suo è il risultato che in gran parte arriva dalla lavorazione del petrolio. In ogni caso si tratta di un tipo di alimentazione che emette valori di anidride carbonica decisamente più bassi di benzina o gasolio.

E poi c’è il metano. In questo caso si tratta di un gas molto più diffuso di quanto non si pensi già in tempi non sospetti. Erano infatti circa 100 mila i veicoli – prevalentemente macchine agricole – che addirittura negli Anni ’50 viaggiavano sulle strade del nostro Paese alimentate con questo tipo di gas. Al contrario del GPL che deriva dal petrolio – in questo caso abbiamo a che fare con un vero e proprio gas naturale – e quindi estraibile.

Per questo tipo di gas il vantaggio in termini ambientali deriva dall’assenza di produzione di particolato – mentre per quanto riguarda la produzione di CO2 il metano consente una riduzione di qualche punto percentuale rispetto alla tradizionale benzina o al Diesel. Un altro vantaggio sostanziale in tema ambientale arriva poi dal trasporto – che viaggia attraverso i metanodotti e che quindi non crea nessun impatto sul trasporto su gomma. Infine – al contrario di tutti i prodotti
derivati dal petrolio (GPL compreso quindi) il metano non ha bisogno di grandi depositi di stoccaggio.