A luglio il mercato delle auto ha registrato un crollo verticale delle immatricolazioni.
Il Presidente della neo costituita associazione dei concessionari, Federauto, aveva già anticipato una previsione molto negativa che si aggirava intorno al 26%, definendolacome un “vero disastro per tutti”.
Successivamente il Ministero dei Trasporti ha comunicato i seguenti dati ufficiali: il numero di immatricolazioni è stato di 152.752 unità per una diminuzione del 25,97% rispetto allo stesso periodo del 2009.
Un dato così pessimo non si registrava da gennaio 2009, periodo in cui si parlava di crisi nera per le auto.
Molte sono le cause di questo crollo, dalla poca disponibilità economica che gli italiani hanno in questo periodo a causa della negativa situazione economica internazionale. In più la manutenzione della propria vettura comporta spese importanti con il prezzo del carburante, dell’assicurazione ai costi autostradali, alle varie tasse che gli automobilisti sono costretti a pagare come il bollino blu.
Se poi ci aggiungiamo le restrizioni del nuovo codice della strada, pare quasi automatico prevedere certi numeri nefasti.
Questo stop farebbe calare il fatturato di 10 miliardi di euro, equivalenti a 2 miliardi di Iva in meno per le Casse dello Stato.
E per i prossimi mesi è previsto un ulteriore diminuzione delle immatricolazioni, dovuta anche dal cambio di tendenza delle concessionarie che stanno andando verso lo stop alla vendita delle km zero per non altererare i dati di mercato.
Nel dettaglio il calo delle immatricolazioni è stimato per il 28,1 % per il periodo tra agosto e dicembre 2010, con una flessione dell’11,8% rispetto al 2009, a 1.900.000 unità.