Non passa giorno che non si legga o senta notizia a proposito delle scorte di petrolio in diminuzione, del traffico e delle emissioni inquinanti in aumento con conseguenti nuovi piani di azione per arginare gli esuberi di CO2, polveri sottili e altre schifezze da noi create.
Certo aumentiamo sempre di più le restrizioni sulle emissioni e di questo passo arriveremo forse in soli vent’anni ad un fantastico euro6, ma la verità è una sola e non può essere aggirata: siamo troppi e con troppe macchine.
In questo senso si sono fatti dei pallidi tentativi per ovviare al problema, ma resta il fatto che la politica del “una macchina ogni persona” non può che portare al blocco della circolazione con tutte le conseguenze che ne derivano. Si è parlato molto di car sharing, di avere delle macchine della comunità che possano essere usate da chiunque, ma vuoi per motivi economici, vuoi per limitazioni tecniche, ad oggi questo avveniristico e socialmente sensato modo di intendere la mobilità non si è visto realizzato.
Eppure qualcosa si sta muovendo, in tal senso e la prima sperimentazione arriva dalla Mercedes e in particolare dalla Smart.
Già la microvettura si era contraddistinta come la più comoda per muoversi nei grandi e congestionati centri, per abbattere i problemi di spazio di parcheggio ed effettivamente è stata venduta in così tanti esemplari anche grazie a questa sua “economicità” di spazio.
Qualcuno è andato avanti, qualcuno a Ulm ha pensato: “ se una macchina già comoda e piccola come la smart, invece di dovermela comprare, la potessi trovare sotto casa e in giro per la città e ne potessi prendere una quando voglio per il tempo che mi pare senza doverla comprare?”
Certo, la pensat non sembra così rivoluzionaria, appunto di car sharing si parla da anni, la grande differenza è che alla Mercedes oltre a chiederselo si sono anche risposti e hanno prontamente allestito una sperimentazione con buone probabilità di divenire reale.
Così in 10 mesi è nato il progetto Car2Go, di cui è appena partita la sperimentazione che vedrà coinvolti, inizialmente, i dipendenti Daimler di Ulm, che verrà poi estesa alla cittadinanza sempre di Ulm e che sarà infine esportata in altri piccoli e grandi centri.
La cosa sarebbe di facile funzionamento: ci si iscrive alla community car2go e si riceve a casa un chip adesivo da applicare sulla patente. A questo punto si possono seguire due strade: o si esce per strada e si gira finché non si vede una smart con i colori car2go parcheggiata o si chiama un call center che ci comunica dov’è parcheggiata la smart libera più vicina a noi. Una volta arrivati alla macchina non bisogna far altro che passare la patente con l’adesivo su un lettore che sta sul parabrezza e la macchina si apre.