Perché perdere prezioso tempo scrivendo valanghe di comunicati stampa quando al giorno d’oggi c’è Twitter. E proprio tra un cinguettio e un altro è arrivata l’ultima bomba del magnate sudafricano Elon Musk: lanciare nello spazio la sua Tesla rossa, direzione Marte! Ad avvalorare la tesi, ulteriori precisazioni arrivate dal patron di Tesla che ha anche arricchito la news con dovizia di particolari. La Tesla in questione sarà imbarcata nel prossimo mese di gennaio sul razzo Falcon e partirà alla volta di Marte con il sottofondo musicale di “Space Oddity” di David Bowie. Insomma, quella che inizialmente sembrava una “generosissima” provocazione, con il passare delle ore si è trasformata in una notizia certa.
A far da eco al tweet di Elon è poi seguito quello di Joy Dunn – che per chi non lo sapesse è ingegnere allo Space X. Virgolettando possiamo tradurre così il suo pensiero: “L’ospite che troverà un posto sul Falcon Heavy è stato finalmente ufficializzato ed annunciato, sarà bellissimo!” – Un piano che per forme e preparativi si è quindi ufficialmente concretizzato e che ovviamente sarà seguito live in diretta streaming da telecamere posizionate ad hoc sul razzo in questione.
Il giorno dopo l’annuncio, Elon Musk ha voluto anche motivare la decisione di spedire su Marte la sua preziosissima Roadster. L’idea è la solita: stupire le razze aliene – che chissà – magari tra una manciata di anni (decine o centinaia che siano conta ben poco!) – avranno modo di apprezzare un esempio di tecnologia e design terrestre. Un’idea semplicemente visionaria e dai costi esorbitanti, ma non del tutto inedita per il nostro amico Musk. Chi ha buona memoria ricorderà senz’altro che per il volo inaugurale della capsula Dragon Musk – fu inserita al proprio interno una pesante forma di formaggio!
Che altro dire. Non ci resta che attendere l’ora X per il lancio che prenderà forma in un luogo entrato nella leggenda come la piattaforma di lancio numero 39A del Kennedy Space Center della Nasa – in Florida. Un luogo dove si respira la storia e che dette il “La” alle missioni lunari by Apollo della seconda metà del secolo scorso.