Chi può permettersi di scendere in pista con una vettura da corsa leggendaria come la Ferrari 488 sa benissimo che, per competere a un certo livello, tutte le auto di classe GT3 e GTE devono andare incontro a delle limitazioni imposte dalla FIA per bilanciare le prestazioni con gli altri Costruttori. Ci stiamo riferendo al BoP, quel “Balance of Performance” che, in un certo senso, va a influenzare il vero potenziale delle Rosse di Maranello riducendo la potenza complessiva del motore e la downforce garantita dall’efficienza dei flussi aerodinamici tra avantreno e retrotreno.
Di fronte a tali restrizioni, la Casa del Cavallino Rampante si è posta una domanda: “Cosa succederebbe se utilizzassimo la base di partenza delle nostre 488 GT3 (anche in versione Evo) e 488 GTE sviluppando una vettura completamente libera da limitazioni?“. La risposta? La potete osservare nella gallery a corredo di questo articolo: si chiama 488 GT Modificata ed è un’auto da corsa prodotta in serie limitata che sarà destinata esclusivamente alla pista, da utilizzare nei track days e negli eventi del Club Competizioni GT che si tengono sui più importanti circuiti di tutto il mondo.
Le sue caratteristiche? Molto simili a quelle delle versioni da gara, che la rendono il punto d’incontro perfetto tra la GTE da Endurance e la GT3 che corre nel GT World Challenge (ex Blancpain GT Series): due modelli tra i più vincenti della storia Ferrari, come testimoniano gli oltre 350 successi e 630 podi conquistati a livello nazionale ed internazionale così come le vittorie nel FIA WEC (World Endurance Championship) e i trionfi alla 24 Ore di Le Mans. La 488 GT Modificata, infatti, estremizza le soluzioni tecniche e meccaniche delle sue “sorelline” con nuove tecnologie legate sia al suo motore, non più soggetto alle restrizioni FIA, sia alla sua aerodinamica, sviluppata in maniera intensiva sul leggendario circuito del Nurburgring Nordschleife.
Partiamo dal propulsore: grazie a disegni specifici delle componenti interne, alla condivisione dei materiali utilizzati dai reparti corse ufficiali e all’utilizzo di mappature più spinte, il V8 a doppio turbo-compressore della 488 GT Modificata è in grado di sprigionare ben 700 cavalli, da gestire attraverso il cambio a rapportatura variabile (a seconda della pista dove si intende correre) e alla frizione in fibra di carbonio. Per quanto riguarda l’aerodinamica, invece, il lavoro svolto in Germania ha regalato alla “Modificata” un assetto ad alto carico con centro di pressione spostato all’avantreno, che contribuisce a farla attaccare di più davanti senza compromettere la stabilità del retrotreno, migliorato anch’esso nell’efficienza grazie alla possibilità di effettuare variazioni più precise sull’ala posteriore.
A livello tecnico e meccanico, la Ferrari 488 GT Modificata porta inoltre in scena una carrozzeria completamente in fibra di carbonio (ad eccezione di tettuccio e montanti in alluminio) capace di generare una downforce di oltre 1000 kg a 230 km/h, che lavora sulle stesse sospensioni impiegate (e quindi mutuate) dalla 488 GTE. L’impianto frenante, invece, è marchiato Brembo ed è contraddistinto da pinze a bassa coppia residua e da un sistema ABS derivato dalla 488 GT3 Evo 2020.
Come tutte le Ferrari da corsa, anche la 488 GT Modificata propone un equipaggiamento davvero completo, che comprende un sistema di acquisizione V-Box affiancato dal tradizionale Bosch per l’analisi dati della telemetria, da scaricare semplicemente su una pendrive USB. Di serie sono previsti anche la retrocamera in HD, il secondo sedile in carbonio, il sistema TPMS per la misurazione di temperatura e pressione delle gomme e una vasta personalizzazione di abitacolo e carrozzeria sulle specifiche dei pochi clienti che potranno permettersela. La “Modificata”, infatti, sarà riservata solamente a chi ha partecipato negli ultimi anni alle Competizioni GT di Ferrari oppure agli eventi Club Competizioni GT, che hanno l’obiettivo di riportare in pista le vetture da gara più significative del Cavallino Rampante. Nel 2021 il programma prevede cinque tappe su alcune delle piste più belle del mondo, tra le quali il Virginia International Raceway, l’Autodromo Nazionale di Monza e i circuiti di Watkins Glen, di Suzuka e del Nurburgring, senza dimenticare l’accesso alle sempre attese Finali Mondiali.