Ferrari spicca il volo grazie alla quotazione presso la borsa di wall Street a New York. Il presidente Sergio Marchionne insieme a John Elkann hanno dato l’avvio alle contrattazioni nella giornata del 21 ottobre suonando la celebre campana della borsa di New York. Il titolo Ferrari, partito da una quota di 52 dollari per azione, è schizzato subito a 60 dollari, ripiegando a 55 a fine giornata. La casa di Maranello ha messo sul mercato 17,18 milioni di titoli che, al prezzo di 52 dollari per azione, danno un valore di 893,36 milioni di dollari.
Il valore complessivo della società si aggirerebbe quindi sui 10 miliardi di dollari. Il 10% della società è rimasto nelle mani di Piero Ferrari. Soddisfatti i piani alti della Casa di maranello, ecco le parole di Marchionne: “Il mondo è grande e per Ferrari ci sono enormi opportunità. Una soddisfazione enorme, un grandissimo lavoro; ora l’importante è assicurarsi la continuita’ del processo di gestione che in Ferrari e’ stato unico e che non puo’ essere interrotto. Dobbiamo continuare a fare quello che facciamo, farlo bene e vincere in Formula 1, che e’ una cosa importantissima.
Ora iniziamo a capire il suo vero potenziale, con l’espansione in campi che sono correlati all’auto e che possono farla crescere, sempre in Italia e sempre con italiani”. Va precisato come questa collocazione in borsa sia fortemente strategica per tutto il Gruppo FCA, i proventi che arriveranno dagli azionisti serviranno a dare ossigeno alle pretese sempre più elevate di Alfa Romeo, destinata a grandi numeri nei prossimi anni. Una piccola nota dolente, però, ha caratterizzato la giornata del 21 ottobre: il titolo FCA è calato del 5% poiché l’azienda è stata multata di 20 milioni di euro per pratiche finanziarie illecite.