812 GTS

Ferrari 812 GTS

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812 GTS

STORIA DEL MODELLO

Anno 1947: la Ferrari lancia sul mercato la sua prima vettura prodotta in serie. Si tratta della 125 S, realizzata in soli due esemplari… e dotata di un poderoso motore V12 in cilindrata 1.5 L e angolo tra le bancate di 60 gradi. Oltre settant’anni più tardi, in occasione della mostra “Universo Ferrari” allestita presso il circuito di Fiorano, la Casa di Maranello presenta la 812 GTS, spider che raccoglie la pesante eredità di quello che è stato uno dei propulsori più iconici del Cavallino Rampante.

Il V12, infatti, è stato il primo ad essere utilizzato in serie, ma anche il vero protagonista della 24 Ore di Daytona del 1967, quando la Ferrari dominò la scena grazie a due 330 P4 gestite dal team ufficiale e ad una 412 P “privata”. Figlia di questo trionfo fu la Daytona 365 GTS4, un modello esclusivo come quelli che sono stati proposti in tempi più vicini a noi: la 550 Barchetta Pininfarina (2000), la Superamerica (2005) la SA Aperta del 2010 (versione cabrio della 599) e la F60 America del 2014, a tiratura limitata per celebrare l’impegno del Cavallino negli Stati Uniti.

Con questo palmares, il dodici cilindri a V prodotto a Maranello è stato scelto per spingere la nuova 812 GTS, che rappresenta la diretta discendente della 812 Superfast: un progetto in cui l’eleganza e l’esclusività caratteristica delle “scoperte” prodotte a Modena si mescola perfettamente con le prestazioni assolute di un motore con indole da Formula 1, capace di raggiungere la velocità massima di 340 km/h.

CARATTERISTICHE PRINCIPALI

La nuova Ferrari 812 GTS si distingue, innanzitutto, per il suo “cuore”: come già anticipato, si tratta di un V12 con cilindrata 6.5 Litri, strettamente derivato dalla 812 Superfast e capace di ben 800 cavalli a 8.500 giri/min. Il valore massimo di coppia, invece, è di 718 Nm, per un’accelerazione che già a 3.500 giri/min si assesta sull’80% del potenziale esprimibile.

Il dodici cilindri prodotto a Maranello è stato curato nei minimi dettagli e presenta dei componenti che erano già stati introdotti in Formula 1 nell’era d’oro dei motori aspirati: tra questi il sistema d’iniezione diretta a 350 bar e i condotti a geometria variabile, che insieme garantiscono un’erogazione progressiva e lineare a tutti i regimi di rotazione.

A livello di design, le linee della nuova 812 GTS sono essenzialmente derivate dalla Superfast: è stato conservato il muso sportivo e il cofano allungato, così come i parafanghi e le prese d’aria che delineano le fiancate. Molto diverso, invece, il disegno del posteriore, che è stato rivisto in funzione del tettuccio ripiegabile RHT (Retractable Hard Top) introdotto parallelamente sulla F8 Tributo. Tanto lavoro è stato svolto anche per irrobustire il telaio, che aumenta di 75 kg il peso complessivo della vettura: l’equilibrio generale, tuttavia, è stato mantenuto grazie a una nuova taratura degli ammortizzatori, ora a controllo magnetoreologico.

Per gestire al meglio le prestazioni offerte dal dodici cilindri installato sulla nuova spider creata a Maranello, i tecnici Ferrari hanno posto particolare attenzione ai sistemi elettronici di bordo. La nuova 812 GTS ora dispone del Ferrari Peak Performance, una tecnologia che avvisa il pilota del limite raggiungibile in termini di aderenza in modo da esprimere il massimo potenziale possibile durante la guida sportiva. Presenti anche il Ferrari Side Slip Control, il sistema di Passo Corto Virtuale e il servosterzo elettrico EPS.

A CHI LA CONSIGLIAMO

Cinquant’anni dopo la Daytona 365 GTS4, ultimo V12 “scoperto” prodotto a Maranello, la Ferrari torna sul mercato con la 812 GTS, versione spider della Superfast che mantiene praticamente inalterate sia le prestazioni che l’esclusività di un modello destinato a tutti gli amanti degli aspirati a dodici cilindri. Qualche dato? 0-100 km/h in 2,9 secondi, quota 200 all’ora in 8,3 secondi e velocità massima di 340 km/h… il tutto con il vento tra i capelli.

I primi modelli della GTS arriveranno tra la primavera e l’estate del 2020, a un prezzo lancio di 336mila Euro. Circa l’11% in più rispetto a quello della Superfast. Un aumento che vale assolutamente il pacchetto offerto: riuscite già a immaginare il rombo del dodici cilindri che arriva a 9.000 giri?

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