Fiat non vende Alfa Romeo alla Volkswagen

Sergio Marchionne è uno di parola, molto fedele a quello che dice. Quindi, quando dice che non vende Alfa Romeo a Volkswagen, significa che il marchio rimarrà al gruppo Fiat.
“Se ho detto che non la vendo, vuol dire che la mia risposta è no” ha detto dal palco del Meeting di Comunione Liberazione in corso a Rimini.

Tra l’altro con Volkswagen “non ci sono rapporti” in particolare, nonostante ci siano due ex uomini Alfa Romeo mica da poco come il designer Walter de’ Silva e Luca De Meo.
Marchione è un forte sostenitore di alleanze, di unione delle forze, infatti “Parliamo con loro,
– VW, ndr – con i francesi, con tutti, parliamo sempre e parliamo di tutto. Quanto a possibili nuove collaborazioni mi guardo sempre intorno”.

Non intendiamo alimentare timori invano, ma le parole degli A. D. sembrano simili. Infatti ci risuona alle orecchie la smentita di Del Torcchio, l’A. D. Ducati, relativa all’arrivo di Rossi a pochi giorni dalla notizia ufficiale. Si sa che, più delicata è la questione, maggiore sia la necessità di smentire, soprattutto in fase di contrattazione.

Ma proviamo a mischiare realtà e fantasia.
La realtà dice che alla Volkswagen e soprattutto al suo presidnete, il 73enne Ferdinand Piech (nipote di Ferdinand Porsche, fondatore del marchio al quale Hitler nel 1937 diede il compito di ideare una piccola auto accessibile per i tedeschi che non potevano permettersi una Mercedes Benz), l’Italia piace molto tanto che ha acquisito le nostre Bugatti e Lamborghini, si è assicurato la Ital Design dalla famiglia Giugiaro e ha fatto un pensierino pure per MV e Ducati.
Inoltre si fida dei manager italiani: infatti a guidare il Centro Stile VW dal 2007  c’è Walter de’ Silva (ma arrivato a Wolfsburg ancora nel 2000) mentre al marketing da un anno c’è Luca De Meo, guarda caso entrambi arrivati dall’Alfa Romeo.
Le voci dell’interessamento tedesco per il marchio di Arese hanno già qualche mese e si fanno via via sempre più insistenti.
E in questo momento particolarmente teso per il gruppo Fiat, almeno in Italia, vista la cordialità che regna tra azienda e lavoratori negli Stati Uniti, Brasile, e nell’Est Europa una voce di questo tipo non ha altro bisogno che essere smentita.

Però Marchionne si è sempre dimostrato molto attento alle alleanze delle quali è un sostenitore incondizionato se queste possono portare dei frutti alle sue aziende.
Allora potremmo fantasticare un’alleanza sull’asse Torino – Wolfsburg (molto d’attualità anche da un punto di vista calcistico: la Juventus di Andrea Agnelli ha appena venduto il centrocampista Diego al club tedesco…) per affrontare il mercato cinese.
Qui infatti la Fiat è del tutto assente e allora potrebbe sfruttare la buona penetrazione del Gruppo Volkswagen (lo scorso giugno è stato firmato il contratto con le autorità cinesi per la costruzione del nuovo impianto di Foshan, vicino a Guangzhou, nel sud della Repubblica Popolare, ricordando che il gruppo tedesco vende più auto in Cina che in Germania) come ponte per trasportare la miglior produzione del Gruppo Fiat.

A meno che, viste le ultime vicende che da Pomigliano, Melfi fino a Termini Imerese stanno bloccando il Progetto Italia, non sia proprio l’ A. D. Fiat Sergio Marchionne a scavalcare le Alpi in direzione Wolfsburg tornando a lavorare con de’ Silva e De Meo.
In fondo, sono i gregari che lanciano la fuga al capitano…

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