I restomod in chiave elettrica stanno andando sempre più di moda negli ultimi tempi: uno dei più interessanti ve l’avevamo anticipato l’estate scorsa e prendeva in considerazione una delle vetture che hanno fatto la storia delle corse su pista, vale a dire la splendida Ford GT40. Sviluppata grazie all’esperienza del mitico Carroll Shelby, questa supercar è il simbolo della 24 Ore di Le Mans ma il suo V8 non si sposa bene con le richieste di mobilità sostenibile dei giorni nostri…
Ecco perchè nello scorso mese di luglio vi avevamo presentato il progetto di trasformazione elettrica promosso dall’azienda britannica Everrati in collaborazione con la Superformance di Jupiter (California), che sostanzialmente ha messo a disposizione non un esemplare originale ma una fedele replica della prima GT40 “vecchia scuola”. Il lavoro è durato a lungo, ma il risultato finale è davvero suggestivo!
Come potete verificare anche voi sfogliando le foto presenti in gallery, la Ford GT40 elettrica di Everrati conferma sostanzialmente lo chassis (monoscocca in acciaio) originale del modello degli anni ’60, sotto al quale però sono state installate sospensioni più efficienti con componenti Bilstein e H&R e dischi freno ventilati con pinze Willwood dal maggior potere di arresto.
Ciò che catalizza maggiormente l’attenzione, tuttavia, è la powertrain installata sotto al cofano che prende il posto del classico V8 da 4.7 Litri di cilindrata. La prima GT40 elettrica della storia mette a disposizione una configurazione a doppia unità (una per assale) capace di erogare la bellezza di 811 cavalli e 800 Nm di coppia massima, sufficienti per fermare il cronometro dello scatto 0-100 in meno di 4 secondi e per raggiungere con facilità una top speed di 200 km/h. In abbinamento è poi previsto un pacco batterie da 46 kWh, in grado di garantire un’autonomia di circa 180 km ripristinabile con la ricarica rapida sia in AC che in CC.
Prezzo e disponibilità? Everrati non ha specificato nulla a riguardo, ma una cosa è certa: oltre al costo della trasformazione, aspettatevi di dover portare in dote anche la “donor car” in versione replica…