Il governo italiano e Stellantis, colosso automobilistico, tornano a collaborare con un piano ambizioso che mira a rilanciare la produzione industriale e a sostenere la transizione ecologica. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato un investimento pubblico di oltre un miliardo di euro per il 2025, destinato alle fabbriche e alla filiera produttiva. Questo passo segna una svolta dopo le difficoltà del passato, caratterizzate da tensioni con la precedente gestione aziendale guidata da Carlos Tavares.
Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis, ha accolto con favore la rinnovata collaborazione, sottolineando l’importanza di “fare squadra” con l’Italia. L’azienda ha confermato un piano di investimenti da 2 miliardi di euro per gli stabilimenti italiani e ulteriori 6 miliardi in forniture locali nel 2025.
La programmazione industriale delineata da Stellantis prevede una riorganizzazione produttiva nei principali impianti italiani. A Pomigliano d’Arco, dal 2028, partirà la produzione di vetture su piattaforma Stla-Small, mentre la linea della Panda resterà attiva fino al 2030, con la possibilità di un nuovo modello.
Melfi, invece, sarà dedicata alla piattaforma Stla-Medium, ospitando dal 2025 la nuova Jeep Compass (elettrica e ibrida), la Lancia Gamma e due modelli DS. A Mirafiori, confermata come hub strategico, si concentreranno i test per le batterie elettriche, la produzione della nuova 500 ibrida e il futuro della 500 elettrica.
Il governo italiano, pur in un contesto di bilancio complesso, ha deciso di orientare gli investimenti pubblici verso la produzione industriale, piuttosto che su nuovi incentivi all’acquisto di automobili. Urso ha sottolineato l’importanza di una transizione “governata senza traumi”, chiedendo a Stellantis di assumersi la responsabilità sociale e di lavorare in sinergia con tutti gli attori coinvolti.
Dal 2021 al maggio 2024, il gruppo automobilistico ha beneficiato di oltre 700 milioni di euro di cassa integrazione a carico dello Stato, a fronte di un impegno totale di circa 980 milioni. Ora, con questo nuovo corso, l’obiettivo è rendere il sistema più sostenibile e meno dipendente da supporti pubblici.
Stellantis ha chiarito che il piano industriale sarà finanziato interamente con risorse proprie, senza ulteriori incentivi pubblici. La promessa di mantenere attivi tutti gli stabilimenti italiani e di aumentarne la capacità produttiva a partire dal 2026 rappresenta un impegno cruciale per il settore.
L’approccio condiviso tra governo e azienda punta a rafforzare l’intero comparto automobilistico nazionale, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale e all’innovazione tecnologica, per garantire un futuro competitivo e resiliente per l’auto italiana.