Fa il suo ingresso sul mercato italiano Haval, marchio del Gruppo Great Wall, che presenta il nuovo SUV di segmento C, l’H2. Caratterizzato da un fenomenale rapporto qualità/prezzo e da una dotazione di serie interessante, H2 sarà disponibile nelle concessionarie Great Wall a partire dal mese di settembre. In Italia i modelli HAVAL e Great Wall sono importati e distribuiti da Eurasia Motor Company s.r.l.
Haval, reso indipendente nel 2013, si è specializzato nella produzione di SUV di qualità e negli ultimi 5 anni è stato leader nelle vendite di questo segmento in Cina, che ricordiamo essere il più grande mercato mondiale di automobili. Nel 2018, Haval ha superato il milione di veicoli annui prodotti e ne ha venduti oltre 500.000. Oggi il brand cinese lancia in Italia il suo primo modello, SUV/crossover compatto pronto a fare concorrenza alle numerose auto che popolano questo segmento in costante crescita.
Oggi HAVAL ha 8 centri di ricerca e sviluppo sparsi nel mondo, che si occupano anche di guida autonoma e di propulsione a energie alternative, ma allo stesso tempo sta realizzando un nuovo incubatore e centro ricerche in Silicon Valley, dove investirà 4 miliardi di Euro per sviluppare tecnologie per la propulsione ibrida e a idrogeno. Il desiderio dell’azienda è quello di dar vita alla gamma di SUV a idrogeno più diffusa sul pianeta. Entro il 2023, HAVAL intende introdurre sul mercato 20 nuovi prodotti con tecnologie all’avanguardia.
Le linee di design di Haval H2 sono definite direttamente dal centro stile della Casa madre e riprendono uno schema classico nel segmento C. L’accento è posto sul design ma in maniera tale che esso favorisca l’abitabilità e assicuri la piena comodità a 5 persone. Guida confortevole e accesso comodo sono le basi di partenza con cui rendere piacevole un’automobile e importantissimi sono anche la dotazione tecnologica e la progettazione e fruibilità dei comandi. Oltre che spaziosi, gli interni sono anche alla moda, accoglienti e ricchi di dotazioni. H2 è disponibile in versione Easy, con un’ottima dotazione di base, e in versione Premium che vanta interni in pelle e una dotazione full optional. Tanti e pratici i vani portaoggetti.
Il volante ingloba diversi pulsanti, ad esempio quello per regolare l’impianto audio, il cruise control e il controllo Bluetooth. Il sedile di guida è regolabile elettricamente a sei vie, così da avere una posizione di guida ergonomica. Il sistema di accesso Keyless con Smartkey fa bloccare automaticamente le portiere, mentre il motore si avvia premendo semplicemente il pulsante Start&Stop. Il sistema di infotainment e navigazione touch screen supporta il guidatore durante i viaggi, resi più confortevoli dal controllo automatico bizona della temperatura in tempo reale che comprende la regolazione separata per guidatore e passeggero.
La versione Easy ha un listino prezzi in promozione da 17.900 euro Iva inclusa mentre la Premium parte, sempre in promozione, da 19.900 euro segnalando che la doppia alimentazione benzina/GPL che lo rende ancora più interessante, ricordando che il Diesel non fa parte della cultura cinese (ma neppure asiatica e statunitense…) al contrario dell’elettrico.
A breve confidiamo di poterla anche guidare e vedendola fisicamente si resta impressionati dal salto qualitativo che stanno facendo i cinesi nel campo automotive e gli stessi vertici di Great Wall Italia restano impressionati dal vedere con quale velocità vengono risolti i problemi e migliorati i prodotti.
Non è certo un caso che i prodotti Apple sono realizzati in Cina come ormai la migliore tecnologia e sono ormai decine gli stabilimenti europei aperti in Cina che hanno accelerato la stessa formazione e cultura della industria automobilistica locale. Per l’Industria europea stanno quindi arrivando nuovi temibili avversari che faranno bene a non sottovalutare come forse fecero prima coi giapponesi, poi coi coreani e quindi pare che stia arrivando anche il turno della Cina che può giocare il jolly dell’elettrico dove sono già leader col vantaggio di avere pure il controllo delle materie prime oltre che della tecnologia. L’Europa anzichè litigare farebbe bene a darsi una scossa, magari anche elettrica…