Il Design, anche noto come primo motivo d’acquisto di un’automobile. Al pari di molte altre cose. Le linee che evolvono raccontano le tendenze, il tempo che passa e la storia della tecnica. Con le auto fungono da dichiarazione d’intenti, affusolate come gocce d’acqua -la forma più aerodinamica in natura- o squadrate ed imperiose, ma la priorità rimane sempre lasciare il segno. Fino a qualche anno fa un celebre marchio francese produceva auto con i finestrini posteriori fissi perché, a detta del settore marketing, a nessuno importava di poterli azionare: bastava che le vetture si facessero notare a colpo d’occhio.
Il design di un’automobile attraversa numerosi passaggi. La dichiarazione d’intenti è importante, ma lo è anche quello che viene chiamato family feeling: tutti devono sapere che sto guidando una vettura di un certo marchio perché solo quest’ultimo disegnerebbe in questo modo i fari, la calandra, il posteriore. Se parliamo di sportive o elettriche -in entrambi i casi è necessario ottimizzare diversi aspetti- anche il Cx (Coefficente di Resistenza Aerodinamica) della vettura è fondamentale.
Uno studio piuttosto recente aveva poi identificato le auto dalle linee tondeggianti come le più richieste da uomini in crisi. Questo perché -a quanto pare- quando mancano le certezze si sente il bisogno di rifugiarsi tra seno e ventre materno, ergo il cervello sarà attratto da una vettura il più possibile tondeggiante.
Lasciamo da parte Freud alla guida di un Maggiolino (?) e saltiamo direttamente a La Tête Dans le Cul, l’elegante maniera francese per definire testa e coda di un automobile riunite senza intermediari. Togliendo tutto ciò che le separa è facile notare il livello sopraffino dell’aerodinamica nelle sportive -o quello della prima Fiat Multipla- così come l’assordante differenza tra i due alettoni in una monoposto da F1.
Scorrete la gallery per vedere le migliori e, volendone vedere delle altre, collegatevi alla pagina Facebook di La Tête Dans le Cul.