Jeep Cherokee 2026: primi dettagli e foto della sesta generazione

La sesta generazione della Jeep Cherokee si prepara al debutto con una piattaforma completamente rinnovata, motorizzazioni elettrificate e un design che omaggia la tradizione senza rinunciare alla modernità.

Il ritorno di un’icona americana

Dopo due anni di silenzio, la Cherokee è pronta a tornare. L’ultima volta che abbiamo visto questo nome sui listini era il 2023, quando la quinta generazione ha salutato definitivamente le catene di montaggio. Ora, con le prime foto ufficiali diffuse dalla stessa casa automobilistica americana, scopriamo che il 2026 segnerà l’inizio di un nuovo capitolo per uno dei SUV più iconici d’America.

La sesta generazione non sarà un semplice aggiornamento del modello precedente. Jeep ha deciso di ripartire da zero, costruendo la nuova Cherokee su fondamenta completamente diverse. Una scelta coraggiosa che testimonia quanto il marchio creda nel futuro di questo modello, nonostante un mercato sempre più affollato di competitor agguerriti.

Bob Broderdorf, CEO di Jeep, non nasconde l’ambizione: “La nuova Cherokee rappresenta i nostri sforzi per offrire più prodotto, innovazione, scelta e contenuti standard ai clienti“. Parole che suonano come una dichiarazione di guerra ai rivali consolidati del segmento, da Toyota RAV4 a Honda CR-V.

Il posizionamento è chiaro fin da subito. La Jeep Cherokee 2026 si collocherà tra la Compass e la Grand Cherokee, occupando quello spazio intermedio che Jeep considera fondamentale per rafforzare la propria “mainstream lineup”. Con i suoi circa 470 cm di lunghezza, promette di offrire più spazio della sorella minore senza raggiungere le dimensioni della Grand Cherokee.

Ma c’è un dettaglio che non passa inosservato: questa Cherokee sarà pensata principalmente per il mercato americano. A differenza della Compass, che punta a una diffusione globale, la Cherokee 2026 non attraverserà l’oceano. Una strategia che riflette la volontà del brand americano di creare prodotti specifici per mercati specifici, senza compromessi.

Jeep Cherokee 2026 teaser

Una piattaforma per il futuro

Sotto la carrozzeria della nuova generazione del SUV batte il cuore tecnologico di Stellantis: la piattaforma STLA Large. Non si tratta di un semplice aggiornamento dell’architettura precedente, ma di una base completamente nuova che apre scenari inediti per il marchio.

Questa piattaforma rappresenta una delle mosse più intelligenti di Stellantis. Già utilizzata negli stabilimenti americani, la STLA Large permette di sfruttare linee produttive esistenti senza dover investire in nuove infrastrutture. Un vantaggio competitivo non indifferente in un momento in cui l’industria automobilistica deve fare i conti con costi di sviluppo sempre più elevati.

Ma il vero asso nella manica è la flessibilità. La nuova architettura è stata progettata fin dall’inizio per supportare qualsiasi tipo di alimentazione: dai motori termici tradizionali alle versioni completamente elettriche, passando per tutte le sfumature dell’ibrido. Una versatilità che permetterà a Jeep di adattarsi rapidamente ai cambiamenti del mercato senza dover riprogettare l’intera gamma.

La condivisione con la prossima Alfa Romeo Stelvio non è casuale. Stellantis sta puntando su economie di scala per ammortizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo. Due marchi diversi, due personalità distinte, ma una base tecnica comune che garantisce efficienza produttiva e qualità costruttiva.

Gli ingegneri hanno lavorato pensando al futuro. La STLA Large non è solo una piattaforma per l’oggi, ma una base solida per i prossimi 10 anni di evoluzione tecnologica. Quando le normative ambientali diventeranno ancora più stringenti, la Cherokee sarà già pronta.

Design che guarda avanti senza dimenticare il passato

Le prime foto ufficiali della Jeep Cherokee 2026 raccontano una storia di equilibrio. Da un lato l’evoluzione, dall’altro il rispetto per un’eredità che affonda le radici nel 1974. Il risultato è un SUV che sa essere moderno senza tradire la propria identità.

Il frontale è il primo a catturare l’attenzione. La tradizionale griglia a sette feritoie si fa più prominente rispetto alla Compass, quasi a voler gridare al mondo la propria appartenenza al clan Jeep. Non è solo una questione estetica: quella griglia è un simbolo, un codice genetico che attraversa generazioni di veicoli e continua a definire l’anima del marchio.

La firma luminosa gioca con la geometria. Quattro segmenti LED disegnano forme che richiamano un cerchio senza essere perfettamente circolari, proprio come i passaruota che mantengono quella squadratura tipica dell’universo Jeep.

È un dettaglio che potrebbe sembrare marginale, ma che in realtà racconta molto della filosofia progettuale: modernità sì, ma sempre con un piede saldamente piantato nella tradizione.

Il paraurti nero non è solo un elemento estetico. Quella plastica grezza e funzionale parla di avventure sui sentieri sterrati, di rocce che graffiano e fango che sporca. È il DNA off-road che si manifesta anche quando l’auto è ferma in un parcheggio urbano.

Le proporzioni tradiscono la parentela con la Compass, ma le dimensioni maggiori conferiscono alla Cherokee una presenza più imponente. Circa 470 cm di lunghezza che si traducono in più spazio interno e un aspetto più maturo, più adatto a chi cerca un SUV che sappia essere versatile senza rinunciare al carattere.

Il tetto spiovente e le linee che richiamano il Wagoneer S mostrano come il costruttore americano stia lavorando per creare un linguaggio stilistico coerente in tutta la gamma. Non più modelli isolati, ma una famiglia di veicoli che condividono codici estetici riconoscibili.

L’elettrificazione incontra l’off-road

Sotto il cofano della nuova Jeep Cherokee si nasconde forse la novità più interessante di tutto il progetto. Jeep parla di “efficiente e potente propulsione ibrida“, ma dietro queste parole si cela un cambiamento importante che potrebbe cambiare le carte in tavola per l’intero Gruppo Stellantis.

La gamma di motorizzazioni promette di essere la più articolata mai vista su una Cherokee. Motori termici tradizionali per chi non vuole rinunciare al sound del V6, versioni ibride per chi cerca efficienza senza compromessi, plug-in per chi vuole il meglio di due mondi, e versioni completamente elettriche per chi guarda al futuro senza nostalgia.

Ma c’è un dettaglio che fa drizzare le antenne agli addetti ai lavori. Secondo indiscrezioni provenienti da fonti vicine al progetto, la Cherokee di sesta generazione potrebbe debuttare con il primo motore full hybrid mai sviluppato da Stellantis. Una tecnologia che il gruppo non aveva mai esplorato, limitandosi finora alle mild hybrid e alle plug-in hybrid.

Se confermato, questo rappresenterebbe un passo avanti notevole. La tecnologia full hybrid, già consolidata in casa Toyota e Honda, permette di ottenere consumi eccellenti mantenendo prestazioni brillanti. Per Jeep significherebbe poter competere ad armi pari con RAV4 Hybrid e CR-V Hybrid, due dei modelli più apprezzati del segmento.

La sfida più interessante sarà vedere come queste nuove motorizzazioni si integreranno con le tradizionali capacità off-road del marchio. L’elettrificazione non deve essere un limite, ma un’opportunità per migliorare le prestazioni fuoristrada. Motori elettrici che erogano coppia istantanea, sistemi di trazione integrale più sofisticati, modalità di guida specifiche per ogni terreno.

La piattaforma STLA Large è stata progettata proprio per questo: permettere l’elettrificazione senza compromettere l’anima Jeep. Quando la Cherokee arriverà sul mercato, dovrà dimostrare che si può essere ecologici senza dimenticare di essere autentici.

Jeep Cherokee 2026 teaser

Sfida aperta nel segmento più competitivo

Il mercato che attende la Jeep Cherokee 2026 è spietato. Il segmento dei SUV compatti americani è dominato da veterani che hanno costruito la loro reputazione su decenni di affidabilità e innovazione. Le già citate Toyota RAV4 e Honda CR-V sono degli esempi. Battere questi colossi richiede più di un bel design e motorizzazioni moderne.

La RAV4, con le sue versioni ibride e plug-in, ha dimostrato che si può essere efficienti senza rinunciare alla versatilità. La RAV4 Prime, in particolare, ha conquistato una fetta importante di mercato offrendo prestazioni elettriche per l’uso quotidiano e la sicurezza del motore termico per i viaggi lunghi. La Cherokee dovrà offrire qualcosa di altrettanto convincente.

La CR-V punta tutto su comfort e spazio interno, due elementi che i consumatori americani considerano fondamentali. Con oltre 7 litri per 100 km nella versione ibrida, rappresenta il benchmark per efficienza nel segmento. Jeep dovrà dimostrare che la Cherokee può essere altrettanto parsimoniosa senza perdere il carattere che la distingue.

Ma la concorrenza non si ferma ai giganti giapponesi. Ford Escape, Nissan Rogue, Mazda CX-5 e Volkswagen Tiguan hanno tutti i loro punti di forza. Alcuni puntano sulla sportività, altri sulla tecnologia, altri ancora sulla qualità costruttiva. La Cherokee dovrà trovare il proprio spazio in questo puzzle complesso.

Il vantaggio di Jeep è l’autenticità. Mentre molti competitor sono SUV che fingono di essere fuoristrada, la Cherokee può vantare un DNA genuino. Le capacità off-road non sono un optional, ma parte integrante dell’identità del modello. In un mercato dove molti SUV non vedranno mai un sentiero sterrato, questo potrebbe fare la differenza.

La strategia di prezzo sarà decisiva. Bob Broderdorf ha promesso “prezzi competitivi che colpiscono al cuore del segmento più grande“. Tradotto: la Cherokee dovrà offrire più contenuti a parità di prezzo o lo stesso livello di equipaggiamento a un costo inferiore. Una sfida non semplice, considerando i costi di sviluppo della nuova piattaforma.

Il lancio previsto per fine 2025 arriva in un momento particolare per l’industria automobilistica americana. Le normative ambientali si fanno più stringenti, i consumatori sono sempre più attenti ai consumi, ma la passione per i SUV non accenna a diminuire. La Cherokee dovrà “navigare” in queste acque agitate con l’abilità di un capitano esperto.

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